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Rete unica: i timori di Euroconsumers alla Commissione UE. Per Conte l’integrazione è necessaria

In merito all’operazione tra TIM e Open Fiber per la nascita della rete unica, anche Altroconsumo e Euroconsumers hanno espresso alcune preoccupazioni. Il Presidente Giuseppe Conte (e non solo) è tornato invece sull’argomento ricordandone le potenzialità.

Le associazioni Altroconsumo ed Euroconsumers, quest’ultima rappresentante di circa 1,5 milioni di associati in cinque associazioni dei consumatori in altrettanti Paesi, hanno scritto oggi 12 Ottobre 2020 una lettera ai commissari Gentiloni, Breton e Vestager per esprimere la loro preoccupazione in merito al progetto.

Secondo le due associazioni, l’operazione darebbe il via in Italia a un’infrastruttura di rete verticalmente integrata e “quasi monopolistica” con cui TIM porrebbe fine “al breve periodo di concorrenza iniziato in Italia nel 2016 con la creazione di Open Fiber”.

Nel sostenere le loro tesi, le associazioni ricordano che proprio nel 2016 il Governo stesso promosse la creazione di Open Fiber da parte di Cassa Depositi e Prestiti ed Enel, per incrementare la concorrenza nel Paese e stimolare gli investimenti nella fibra ottica per superare il gap di connettività rispetto al resto d’Europa.

Secondo Altroconsumo ed Euroconsumers, la rete unica così come prospettata rappresenterebbe in definitiva un passo indietro dannoso per il mercato, che potrebbe creare anche “un pericoloso precedente” per altri Paesi europei interessati al ritorno al monopolio.

Per questa ragione, le due associazioni hanno chiesto alla Commissione Europea e in particolare ai tre Commissari di utilizzare i propri poteri per assicurare che la rete unica operi in modo neutrale e non discriminatorio, trattando i provider in modo paritario. Le due aziende non si sono infatti definite contrarie “in linea di principio” alla creazione della rete unica, ma hanno evidenziato che il ruolo dominante di TIM rappresenterebbe una contraddizione rispetto ai principi fondamentali della concorrenza.

Dello stesso parere, come ribadito di recente, è anche l’AIIP, l’Associazione Italiana degli Internet Providers che ha evidenziato come il progetto di rete unica rischi di rappresentare un passo indietro pericoloso anche per gli operatori meno strutturati.

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Bruxelles Commissione Europea

Di contro, il premier Giuseppe Conte è tornato a parlare della rete unica in un suo intervento all’inaugurazione della Scuola di Medicina di Taranto, evidenziando che questa permetterà di raggiungere il programma presente nell’articolo 4 della Costituzione, per offrire a tutti il diritto di partecipare alla vita politica, culturale, economica e sociale del Paese.

Anche Conte ha però ribadito la necessità di offrire pari accesso a internet, concentrando gli sforzi anche nelle aree bianche per colmare il digital divide italiano.

Dello stesso parere anche Marco Bellezza, AD di Infratel Italia, che in occasione dell’Internet Festival 2020 ha ricordato come l’integrazione delle infrastrutture, anche in vista degli investimenti attivati dall’UE, potrà accelerare lo sviluppo delle reti in Italia.

Invece, la Ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano, ha nuovamente ripetuto la necessità di mantenere la rete neutrale, di pari passo a forti investimenti nella crescita di data center ad alta affidabilità all’interno del territorio nazionale, per garantire anche la conservazione sicura dei dati.

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