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TAR, respinto il ricorso contro la gara RAI aggiudicata da Fastweb per servizi IP-CDN

Il TAR ha respinto il ricorso della società MOSAI.CO contro RAI per il provvedimento di aggiudicazione di una gara vinta da Fastweb nel 2019 per la fornitura di servizi per la diffusione di contenuti multimediali sulle piattaforme IP – CDN nei portali di streaming video e audio di RAI.

Secondo la società MOSAI.CO, la soluzione offerta da Fastweb sarebbe stata inferiore e meno idonea rispetto a quella proposta dall’interessata, e dunque si sarebbe verificato un eccesso di potere per travisamento dei fatti ed erroneità dei presupposti.

Più nel dettaglio, secondo MOSAI.CO il sistema offerto non era aderente a quanto richiesto dal Capitolato Tecnico e la procedura di verifica e collaudo non poteva ritenersi soddisfatta, poiché l’idoneità era stata accertata solo in maniera generica e parziale, con riferimento ad alcuni parametri previsti ma non a ogni aspetto.

A essere rimasta indimostrata è stata anche la potenzialità del sistema offerto, che doveva garantire la possibile presenza in collegamento di oltre 100.000 utenti effettivi e RAI non ha fornito, nemmeno sotto richiesta di MOSAI.CO, il “log” completo delle richieste arrivate alla piattaforma di CDN.

In altri termini, secondo MOSAI.CO l’operatore Fastweb avrebbe offerto un prodotto e un servizio non in linea con quanto richiesto dal Capitolato Tecnico, che descriveva un sistema in grado di gestire e recepire contemporaneamente almeno 100.000 accessi da parte di utenti diversi.

La gara riguardava infatti un servizio di natura informatica finalizzato alla diffusione di determinati contenuti multimediali tramite PC, tablet, smartphone e altri dispositivi, ovvero appunto un servizio CDN (Content Delivery Network) per i portali di Rai in cui vengono pubblicati contenuti audio e video già andati in onda.

Inoltre, la ricorrente aveva impugnato la decisione di prevedere il criterio di aggiudicazione del massimo ribasso anziché dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il criterio scelto da RAI avrebbe infatti inibito l’esame comparativo dei sistemi sotto l’aspetto tecnico, basandosi solo su quello economico.

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Sia RAI che Fastweb si sono costituite in resistenza al ricorso, depositando le loro controdeduzioni e il TAR ha deciso di rigettare il ricorso, confermando quindi la posizione di Fastweb come vincitrice del bando.

In primo luogo, infatti, è stato rilevato che RAI non aveva una propria infrastruttura per effettuare test di carico distribuiti, cioè capaci di simulare i 100.000 utenti connessi in streaming, e dunque la verifica non poteva che essere effettuata all’interno dell’infrastruttura del fornitore, come dichiara il Capitolato stesso.

Secondariamente, viste le caratteristiche del servizio non standardizzate e non innovative, la scelta discrezionale del criterio del minor prezzo (comunque nota ai partecipanti) non pare illogica al TAR. Per queste ragioni, il ricorso è stato respinto.

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