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AssoCSP sul blocco automatico dei servizi VAS: “porta alla perdita di posti di lavoro”

AssoCSP, l’associazione di categoria che raggruppa i fornitori di contenuti e servizi a valore aggiunto per la telefonia cellulare, ha partecipato ad un’audizione in cui ha espresso le sue osservazioni all’AGCOM in merito allo schema di futura delibera per il blocco e l’attivazione dei servizi VAS.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha avviato, infatti, a fine Agosto 2020, una consultazione pubblica che mira a raccogliere commenti e osservazioni in merito allo schema di provvedimento per la futura delibera su blocco e abilitazione dei servizi premium a sovrapprezzo e sull’acquisizione della prova del consenso.

Lo schema di provvedimento sottoposto a consultazione pubblica prevede all’articolo 1 che gli operatori dispongano sulle nuove SIM il blocco di default dei servizi premium in abbonamento e che per le SIM già attivate sia invece necessario il consenso del cliente. In aggiunta, l’attivazione e la disattivazione del blocco dovranno essere garantite tramite customer care in modalità automatica (Area clienti o App) oppure tramite operatore telefonico. Sarà necessario, inoltre, inviare un SMS o una notifica di conferma con una chiara informativa sulla volontà espressa dal cliente nel rimuovere o attivare il blocco.

L’articolo 2, invece, fa riferimento all’acquisizione della prova del consenso che dovrà avvenire tramite l’invio di una prima OTP al cliente, che andrà inserita in un’apposita pagina web, oppure tramite l’invio di un SMS a un determinato numero. L’espressione della volontà di acconsentire all’addebito sul conto telefonico, inoltre, dovrà essere garantita mediante l’invio di una seconda OTP, con lo stesso funzionamento della precedente.

VAS AGCOM

Al riguardo l’AssoCSP ha evidenziato all’Autorità che:

La tutela del consumatore può attuarsi con metodologie diverse rispetto alla chiusura del mercato che metterebbe in crisi parecchie aziende del settore con la conseguente perdita di posti di lavoro. La soluzione è quella di utilizzare società antifrode che tutelerebbero meglio i consumatori, garantendo loro una più ampia libertà di scelta, soluzione già adottata in altri Paesi europei che in tal modo hanno risolto il problema salvaguardando il mercato.

Secondo l’associazione, dunque, la chiusura del mercato dei servizi VAS, porterebbe la diffusione di nuove soluzioni tecnologiche, già operative e prive di regolamentazione, che non garantiscono alcuna tipologia di tutela nei confronti dei consumatori finali.

AssoCSP, che si era già espressa negativamente sull’argomento e, da tempo, ha chiesto ad AGCOM di non applicare scelte definite “proibizionistiche o anacronistiche”, come il barring o l’invio di una doppia password per l’attivazione, ha ribadito all’Autorità, infatti, la necessità di far applicare in modo rigoroso il Codice di Condotta per i Servizi Premium che, a detta sua, per i suoi contenuti, potrebbe dare maggior tutela agli utenti.

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