Tim: accordo con Confagricoltura per lo sviluppo di tecnologie innovative per il settore agricolo
Tim ha siglato un accordo con Confagricoltura, per l’implementazione di tecnologie innovative da applicare al settore agricolo, grazie all’avvio del progetto “Agritech Innovation Hub“.
Il concordato, siglato dall’Amministratore Delegato di Tim, Luigi Gubitosi, e dal Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intende sostenere gli imprenditori agricoli e le imprese agroalimentari, che producono, trasformano e commercializzano beni e servizi essenziali, nel periodo post-Covid, mettendo a loro disposizione soluzioni e piattaforme innovative, al fine di favorirne l’adozione.
Secondo quanto comunicato da Tim, la stretta collaborazione tra l’operatore e Confagricoltura, porterà alla costituzione di una fondazione, partecipata anche da partner e attori istituzionali interessati al progetto, il cui lavoro verrà affiancato da un Advisory Hub, costituito da una società di consulenza del settore, e da un Industrial Hub, costituito da realtà industriali, che avranno il compito di realizzare e proporre, su una specifica piattaforma per la digitalizzazione dei servizi e per il data management, offerte e prodotti innovativi, scalabili, economicamente accessibili e facilmente fruibili per gli imprenditori agricoli e le imprese.
Inoltre, TIM, attraverso il programma Operazione Risorgimento Digitale, organizzerà seminari e momenti di formazione professionale agli associati Confagricoltura, per favorire l’apprendimento dei processi di digitalizzazione del settore.
Le applicazioni per l’agricoltura smart (Smart Agriculture), che manifesteranno tutto il loro potenziale con la diffusione del 5G e l’Internet of Things, vanno dai sensori da campo, che rilevano parametri come l’umidità, l’acidità o la temperatura del suolo, ai trattori connessi in grado di muoversi in autonomia sui campi da arare, seminare o dissodare. Nel settore dei prodotti indossabili, inoltre, collari e tag smart applicati al bestiame permettono di acquisire i parametri biometrici dei capi a dimora nelle stalle o allevati all’aperto.
I droni, infine, dotati di telecamere, sensori multispettrali e sistemi di geolocalizzazione GPS, acquisiscono dati utili per ricavare ortofoto, indici di vigore e mappe di prescrizione, per capire lo stato di salute delle colture e la quantità di semi, concime e fitosanitari da distribuire.
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