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Piano Cashless del Governo: rimborsi per i pagamenti digitali contro l’evasione fiscale

Il piano cashless del Governo, dopo l’introduzione nel Decreto Agosto, potrebbe adesso essere più vicino. Lo scopo è quello di disincentivare i pagamenti in nero e, allo stesso tempo, promuovere anche le microtransazioni tramite pagamenti digitali.

Il piano in questione era stato già contemplato nel Decreto Agosto, che prevede diverse misure per il lavoro e per le imprese, per la liquidità e per il sostegno agli enti territoriali. In totale, sono previsti stanziamenti per circa 25 miliardi di euro.

Per il piano cashless nello specifico, la cifra attualmente prevista è quella di 1,75 miliardi di euro per il 2021, che serviranno per rimborsare una parte degli acquisti effettuati con le modalità di pagamento elettroniche.

Il finanziamento cashback fornito ai cittadini italiani sarà strettamente legato ai volumi e alla frequenza degli acquisti e con gli strumenti di pagamento elettronici utilizzati, nei limiti degli stanziamenti previsti.

Come ribadito anche in passato da Roberto Gualtieri, Ministro dell’Economia e delle Finanze, il piano di cashback del Governo premierà i consumatori che pagano con metodi tracciabili, offrendo loro un ritorno economico (non sono ancora stabilite le modalità) sulle spese documentabili.

Il fine ultimo del progetto è quello di ridurre l’evasione fiscale che in Italia supera i 100 miliardi di euro l’anno, come richiesto in più occasioni anche dall’Unione Europea. La misura di cashback attualmente al vaglio del Governo potrebbe quindi stimolare l’impiego di sistemi tracciabili offrendo rimborsi fino a 300 euro all’anno per spese documentate.

pagamenti digitali cashless

Come sopra accennato, il bonus sarà legato tanto al valore degli acquisti tramite pagamenti digitali quanto alla loro frequenza. Così facendo, il Governo potrà stimolare l’utilizzo di pagamenti tracciabili anche per i consumi di valore inferiore, ma più frequenti.

Il piano cashback si inserisce nella cornice del piano per la riduzione del contante, che prevede adesso anche la riduzione del limite al contante a 2000 euro (già in vigore) e il credito d’imposta per le commissioni pagate dai piccoli esercenti.

Come riporta Il Sole 24 Ore, anche il Presidente Conte ha commentato da Beirut i passi avanti per il progetto Italia Cashless, affermando che il Governo ha già avviato un confronto “molto positivo” con gli stakeholders, i gestori delle carte, dei sistemi di pagamento e gli esponenti delle banche per incentivare i pagamenti digitali.

Secondo quanto riportato, avrebbero partecipato all’incontro con il Governo, tra le altre, American Express payment services, Postepay, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnl Axepta, Bancasella, Bancomatpay, Satispay Europe SA, Nexi, Paytipper e Iccrea. Lo scopo sarebbe stato quello di accelerare l’adeguamento tecnologico per far partire il piano già quest’anno, dal 1° Dicembre 2020.

L’obiettivo rientra nella linea del Governo “pagare tutti per pagare meno” che era stata già presentata negli scorsi mesi. Il Piano Italia Cashless era stato infatti protagonista della Manovra 2020 ed è successivamente slittato fino ad ora.

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