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Il Ministro Patuanelli sulla Rete Unica: società a trazione pubblica, il 50,1% di TIM non è sicuro

In seguito al via libera di TIM e Cdp alla lettera d’intenti per la costituzione della rete unica, il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, è tornato a parlare in merito ai possibili vincoli imposti da Bruxelles e alla gestione pubblica della società.

Il Ministro Patuanelli ha seguito ancor più approfonditamente la vicenda della rete unica quando, in seguito alla lettera inviata dal Governo a TIM a inizio Agosto 2020, l’azienda ha iniziato a trattare con il Governo per inserire l’operazione FiberCop con il fondo americano Kkr all’interno del progetto infrastrutturale italiano.

Adesso, dopo la lettera d’intenti tra TIM e Cassa Depositi e Prestiti che pone le basi per la rete unica, Patuanelli è stato intervistato da La Stampa sulle procedure di approvazione a livello europeo.

Secondo il Ministro dello Sviluppo Economico, il Governo discuterà con Bruxelles sulla questione della rete unica, evidenziando che la società non si occuperà solo di fibra, ma anche di 5G, cloud e server di prossimità.

Patuanelli ha inoltre ribadito che la AccessCo (questo è il nome tecnico provvisorio) sarà aperta a tutti e che alla fine non è certo che TIM riesca a detenere il 50,1% delle quote.

Quel che è certo, secondo il Ministro, è che la gestione della società sarà “a trazione pubblica” per poter essere neutrale e indipendente. Ciò sarà possibile tramite alcuni aggiornamenti in termini di diritto di voto e grazie a un limite dei consiglieri TIM, che secondo quanto emerge sarebbe pari a massimo sette unità.

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