Pirateria Digitale: bloccati canali Telegram e identificati otto soggetti in diverse regioni
Prosegue l’operazione della Procura di Bari avviata ad Aprile 2020 contro la distribuzione illecita di giornali, riviste ed e-book, prevalentemente tramite Telegram.
La Guardia di Finanza di Bari ha infatti mostrato tramite un breve video alcuni recenti sviluppi dell’operazione, che vede coinvolti diversi canali che diffondono gratuitamente e in maniera illecita copie di quotidiani del giorno e altro materiale protetto da diritto d’autore, generalmente in formato PDF.
Come già accennato, l’operazione risale al mese di Aprile 2020 e ha portato adesso all’identificazione e perquisizione di otto soggetti in Puglia, Campania, Marche e Lazio, che sarebbero coinvolti a vario titolo nella distribuzione illecita del materiale e che si aggiungono ad altri due soggetti identificati in Sicilia e in Veneto, per un totale di oltre 300 canali bloccati.
Qualora venga accertata la loro responsabilità, i soggetti coinvolti rischiano di essere denunciati per il reato di ricettazione e di essere condannati al pagamento delle sanzioni previste dalla legge sul diritto d’autore.
La FIEG, Federazione Italiana Editori Giornali, ha mostrato apprezzamento per l’operazione della Procura di Bari e della Guardia di Finanza. Il Presidente Andrea Riffeser Monti ha infatti commentato:
“Esprimo il più profondo apprezzamento per gli ulteriori risultati di contrasto alla pirateria digitale conseguiti nell’ambito dell’indagine coordinata dal Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari: un segnale di sensibilità per il settore dell’editoria. Un impegno concreto nell’attività di protezione del diritto d’autore. Ad oggi, sono oltre 300 i canali Telegram individuati e bloccati grazie al costante monitoraggio della Guardia di Finanza, cui la FIEG ha contribuito prestando la propria fattiva collaborazione.”
La speranza della Federazione è che questi risultati possano sensibilizzare gli utenti che effettuano download illegittimo di materiale tutelato da diritto d’autore, nel far conoscere loro i rischi giudiziari e allo stesso tempo i danni economici provocati all’industria.
La notizia segue la recente rimozione, da parte dell’AGCOM, di opere letterarie protette dal diritto d’autore in 26 canali Telegram diversi. In quel caso, l’istanza era stata inviata dall’AIE, Associazione Italiana Editori.
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