Proroga frequenze a 900 e 2100 MHz: AGCOM accoglie le richieste di TIM, Vodafone, Iliad e WindTre
Al termine della sua consultazione pubblica sulle richieste di proroga della durata dei diritti d’uso delle frequenze da parte di Iliad, TIM, Vodafone e WindTre, con la Delibera 338/20/CONS l’AGCOM ha adesso espresso la propria intesa.
L’ok dell’AGCOM è stato deliberato ai sensi dell’articolo 25, comma 6, del decreto legislativo n. 259/2003, che stabilisce la valutazione d’intesa tra MiSE e l’Autorità per le richieste di proroga dei diritti d’uso delle frequenze di telecomunicazioni.
Secondo l’Autorità, sussistono tutte le condizioni per la concessione della proroga al 31 Dicembre 2029 dei diritti d’uso delle frequenze in banda 900 MHz in scadenza al 31 Dicembre 2021 in capo a Iliad. Allo stesso modo, è stata espressa intesa anche per le frequenze in banda 2100 MHz in capo a TIM, Vodafone e WindTre.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni aveva avviato la sua consultazione pubblica sulle richieste degli operatori ad Aprile 2020, confermandone in seguito lo slittamento in linea con le disposizioni del Dl Cura Italia sui termini di procedimenti pendenti.
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Elencando gli esiti della consultazione pubblica (ecco il documento completo), l’AGCOM ha evidenziato che alla stessa hanno partecipato in totale 7 operatori, ovvero quelli che hanno richiesto la proroga e Fastweb, Linkem ed Eolo.
L’Autorità ha inoltre tenuto conto della recente segnalazione dell’AGCM sulla proroga dei diritti d’uso delle frequenze, che segue quella precedentemente divulgata, nel Novembre del 2018.
Nel suo nuovo documento, l’Antitrust aveva esposto considerazioni sugli effetti concorrenziali della prassi della proroga dei diritti d’uso. Al termine della sua analisi del mercato italiano, l’AGCM concludeva la segnalazione auspicando un prudente ricorso agli strumenti di proroga dei diritti d’uso e suggerendo una politica di gestione delle frequenze tale da assicurare la creazione di un “level playing field” che possa favorire gli investimenti.
L’AGCOM ha ricordato che il suo orientamento è in linea con quello enunciato dall’AGCM, in quanto l’idea di accogliere le richieste di proroga risulta corroborata dalla “definizione e uniforme applicazione di condizioni regolamentari, previste sia per le frequenze oggetto delle richieste, che per i blocchi già oggetto del decreto proroga del 6 Maggio 2009”.
Esaminata nuovamente la questione, l’AGCOM ha concluso di ritenere che possano essere concesse, fino al 31 Dicembre 2029, le proroghe dei diritti d’uso richieste da Iliad Italia in banda 900 MHz e TIM, Vodafone e WindTre in banda 2100 MHz.
Gli operatori a cui è concessa la proroga delle frequenze, fermo restando il rispetto degli obblighi vigenti ed estesi alla nuova scadenza, saranno tenuti al rispetto delle ulteriori misure regolamentari. Nel dettaglio, si applicheranno nuove condizioni regolamentari sulla porzione FDD della banda 2100 MHz (anche in termini di contributi), mentre non è stata concessa la proroga dei diritti d’uso dei blocchi TDD sempre in banda 2100 MHz.
A tal proposito, l’Autorità aveva appunto proposto di non concedere la proroga delle porzioni TDD e di revocare quella già concessa su blocchi dello stesso tipo. Adesso giunge la conferma: come dimostrato, gli operatori non hanno finora mai utilizzato tali blocchi e non si ha attualmente evidenza di un possibile uso futuro nell’ambito delle reti radiomobili.
In questo caso, quindi, l’istituto della proroga non è apparso all’AGCOM funzionale agli obiettivi di sviluppo di tecnologie e uso efficiente dello spettro. Dunque, il MiSE potrà procedere alla revoca della proroga già concessa in passato a WindTre permettendo alle frequenze TDD, complessivamente 1900-1920 MHz, di tornare nella disponibilità dello Stato dal 31 Dicembre 2021.
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