Su incarico del MiSE, Infratel Italia ha pubblicato la consultazione per la seconda fase del Piano Voucher, volto a incentivare la domanda di servizi dei cittadini italiani e delle imprese per il passaggio alle reti con velocità di almeno 30 Mbit al secondo.
L’avvio del piano di incentivazione era stato già approvato il 5 Maggio 2020 dal Comitato Banda Ultralarga, con una prima fase di intervento, operativa (si prevede) già da Settembre 2020, che interesserà le famiglie con ISEE fino a 20.000 euro e prive di servizi di connettività, o dotate di servizi di connettività inferiori ai 30 Mbit al secondo.
Per queste famiglie, il Governo ha già stabilito l’erogazione di un voucher per stimolare la domanda.
La consultazione in questione riguarda invece la seconda fase, quella per l’erogazione di voucher destinati alle famiglie con reddito ISEE fino a 50.000 euro e alle imprese. L’obiettivo è, anche in questo caso, quello di incentivare e promuovere la domanda di servizi con velocità superiore ai 30 Mbit al secondo e risulta secondo Infratel “coerente con la Strategia Italiana per la banda ultralarga, che detta i principi in base ai quali sono adottate le iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultralarga in Italia”.
La misura consiste in voucher erogati nel biennio 2020-2022 sotto forma di sconto sul prezzo di attivazione (se presente) sull’importo dei canoni di connessione. L’operatore dovrà garantire l’erogazione del servizio per almeno un anno, nonché la fornitura dei relativi dispositivi elettronici e, per le famiglie con ISEE inferiore ai 20.000 euro, anche un tablet o un personal computer.
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Oltre alle famiglie, sono soggetti beneficiari anche le imprese, alle quali sarà erogato un contributo di 500 euro e fino a 2000 euro che permetterà loro di ottenere servizi da almeno 30 Mbit al secondo e fino a 1 Gigabit al secondo.
L’erogazione, come sopra accennato, viene effettuata per passaggio a servizi di connettività ad almeno 30 Mbit al secondo, mentre qualora nell’unità immobiliare sia presente più di un’infrastruttura a banda ultralarga (ad esempio a 30 Mbit al secondo, 100 Mbit al secondo e 1 Gigabit al secondo) il voucher andrà erogato solo qualora si deciderà di sottoscrivere l’offerta più performante.
A ogni beneficiario sarà erogato un solo voucher e non è comunque previsto alcun obbligo di rimanere vincolato al contratto: il beneficiario potrà infatti cambiare operatore potendo utilizzare l’ammontare residuo del voucher per la sottoscrizione di un nuovo contratto, purché i livelli di connettività siano almeno pari al precedente.
Lo scopo di tale disposizione è quello di evitare il rischio che l’erogazione del voucher possa incidere negativamente sulla dinamica concorrenziale tra operatori.
Passando adesso alle aree di intervento, il piano voucher è indirizzato ai cittadini di tutta Italia, ma le Regioni potranno decidere di introdurre ulteriori criteri per l’individuazione dei beneficiari, ad esempio per logiche geografiche o di inclusione sociale.
Le regioni che hanno già richiesto di applicare ulteriori criteri per famiglie o imprese sono l’Emilia Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Liguria, la Toscana e l’Umbria.
Di seguito la ripartizione delle risorse economiche per regione:
In totale, si parla di 86.542.816 euro per le famiglie con ISEE sotto la soglia dei 20.000 euro in tutta Italia, 320.927.954 per le famiglie con ISEE sotto i 50.000 euro e 551.770.070 per le imprese italiane.
Prima di avviare l’erogazione, ciascun operatore dovrà sottoscrivere una convenzione con Infratel impegnandosi a offrire i livelli di servizio definitivi, ad inviare l’offerta commerciale aggiornata per i potenziali beneficiari del voucher, ad accedere al portale messo a disposizione e ad acquisire le richieste dei beneficiari corredate dalla copia del documento d’identità e da una dichiarazione sostitutiva attestante il valore dell’ISEE.
Nel dettaglio, l’operatore che intende offrire servizi di connettività dovrà richiedere l’accesso al portale e potrà poi iscriversi all’elenco, compilando tutti i moduli richiesti. Dopo aver riscontrato la regolarità dei dati e documenti, Infratel richiederà integrazioni oppure accetterà o rifiuterà la richiesta.
Il beneficiario potrà allora fare richiesta a un operatore accreditato di usufruire del voucher tramite uno qualsiasi dei canali di vendita a disposizione. L’operatore potrà visualizzare tramite il servizio messo a disposizione da Infratel Italia se il beneficiario sia nelle condizioni di usufruire del voucher e in caso positivo dovrà raccogliere le informazioni necessarie per l’attivazione dell’offerta.
Entro 60 giorni, la richiesta in stato di prenotazione dovrà essere trasformata in stato di attivazione con l’attestazione della velocità di connessione indicata in fase di prenotazione.
Infratel Italia, anche in collaborazione con altre autorità competenti, sarà impegnata a verificare a campione la sussistenza dei requisiti necessari per beneficiare del contributo e la veridicità e correttezza dell’offerte commerciali degli operatori. In caso di richieste di recesso dei beneficiari entro 12 mesi dall’attivazione, motivate da disservizi o problemi imputabili all’operatore, questi sarà tenuto a rimborsare a Infratel l’intero voucher e a versare a titolo di penale un importo pari al 20% del valore del voucher conseguito.
All’esito della consultazione pubblica, il piano di intervento sviluppato da Infratel e qui riproposto sarà notificato alla Commissione Europea per poi essere disciplinato da un decreto del MiSE. I soggetti interessati potranno presentare le loro osservazioni in risposta alla consultazione entro il 7 Settembre 2020.
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