Vodafone Group ha presentato oggi 24 Luglio 2020 i suoi risultati finanziari aggiornati al mese di Giugno 2020, con la nascita di Vantage Towers e un nuovo traguardo per il suo semivirtuale ho. mobile.
È stata annunciata infatti la nascita di una tower company presentata da Vodafone come la più grande e maggiormente diversificata dell’intera Europa, attiva in 9 mercati con circa 68.000 antenne.
La piattaforma controllerà le torri in Germania, Spagna, Grecia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Ungheria e Irlanda, e deterrà anche il 33,2% di Inwit, ovvero la quota di Vodafone dopo l’accordo con TIM per la nascita della nuova Inwit.
Di seguito il commento di Nick Read, CEO di Vodafone Group, su Vantage Towers:
“Il lancio di oggi di Vantage Towers segna progressi significativi della strategia che ho stabilito quando sono diventato CEO di Vodafone, in particolare per quanto riguarda il pilastro chiave del miglioramento dell’utilizzo delle risorse. Vantage Towers sbloccherà anche ulteriore valore per gli azionisti, in particolare attraverso l’IPO prevista per l’inizio del 2021. Come principale fornitore di servizi mobili e fissi in Europa, ora abbiamo creato la società delle infrastrutture di torri leader in Europa, che svolgerà un ruolo centrale nel costruire una società digitale, inclusiva e sostenibile.”
Passando adesso ai risultati finanziari, secondo i dati riportati nei documenti ufficiali del Gruppo rilasciati oggi in Italia i ricavi da servizi si attestano nell’ultimo trimestre a quota 1,12 miliardi di euro, in calo del -6,5%, mentre gli altri ricavi hanno raggiunto 110 milioni di euro, per un totale di circa 1,2 miliardi di euro.
Come evidenziato dal Gruppo, la pandemia di Coronavirus ha avuto un impatto rilevante nel trimestre, con un calo dei ricavi da servizi a livello di Gruppo del -1,3%. In Italia, come anche in Regno Unito, Spagna e Irlanda, ha pesato anche la riduzione dei ricavi nel segmento business.
Un’altra causa della riduzione dei ricavi di Vodafone nel mercato italiano è da ricercare, come già anticipato e ipotizzato anche nei precedenti risultati, nella riduzione delle entrate per il Roaming, quello cosiddetto “importato” con i flussi turistici.
A tal proposito, Vodafone ha ricordato di aver fronteggiato una crescita del 60% nell’utilizzo dei dati sulle reti mobili e del 40% sul fisso, offrendo traffico illimitato ad aziende, studenti e clienti bloccati all’estero.
D’altra parte, si è contratto invece il cosiddetto churn rate nel prepagato, vale a dire la quota di clienti che abbandonano l’operatore, pari adesso al 24,4% contro il 27,4% del trimestre precedente.
Sul fisso, invece, anche grazie alla maggiore domanda di servizi sono incrementate le acquisizioni di clienti, per un totale di 45.000 unità contro le 31.000 del trimestre precedente.
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Nel complesso, i ricavi di Vodafone nel segmento mobile si attestano a quota 815 milioni di euro, in calo del -9,9%, mentre nel fisso si sono registrati ricavi per 305 milioni di euro, in aumento del +4,1% rispetto ai 293 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.
L’ARPU, vale a dire i ricavi medi mensili per singolo utente, sul mobile è pari a 12,8 euro al mese per il segmento prepagato e 16,2 per quello abbonamento,
Attualmente, Vodafone dispone di 19.017.000 clienti mobili, in calo rispetto ai 19.245.000 del trimestre precedente. Nel fisso, invece, si contano 2.949.000 clienti, in aumento rispetto ai 2.904.000 del trimestre precedente. Sono aumentati anche i clienti convergenti, adesso pari a 1.070.000 unità.
Un importante traguardo segnalato dal Gruppo per l’Italia riguarda il semivirtuale dell’operatore rosso: nel trimestre concluso, ho. mobile ha infatti raggiunto quota 2 milioni di clienti attivi, continuando ad assorbire le portabilità del mercato.
Si ricorda infine l’accordo con PostePay con cui il servizio di PosteMobile Full passerà da WindTre a Vodafone Italia. I clienti Full MVNO non dovranno comunque sostituire la loro SIM dopo il passaggio.
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