Con il Dl Semplificazioni diventato ormai legge, si sono chiarite anche le competenze delle amministrazioni comunali rispetto alla localizzazione delle stazioni radio base degli operatori, anche in tecnologia 5G. Il Sindaco di Vicenza si è mostrato contrario alle limitazioni imposte.
Come ha evidenziato anche il Ministero per l’Innovazione, i sindaci non potranno infatti più introdurre limitazioni generalizzate alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia, 5G incluso, e non potranno fissare limiti di esposizione diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato.
Nel dettaglio, con l’articolo 38 del Dl viene infatti finalmente chiarito che i comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti, ma non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio, come accaduto invece con numerose ordinanze di diniego per l’installazione delle antenne 5G.
Gli operatori impegnati nella copertura con la tecnologia di quinta generazione, che hanno investito oltre 6,5 miliardi di euro nell’Asta del 5G due anni fa, hanno infatti spesso lamentato anche in sedi istituzionali i numerosi divieti di installazioni in diversi comuni italiani, che minano gli obiettivi di copertura e i piani di investimento delle aziende.
Anche prima del DL Semplificazioni, si era discusso a lungo sull’esigenza di regolare le competenze degli amministratori locali. Ad esempio, l’ANCI aveva richiamato i Sindaci al rispetto delle loro competenze.
Adesso, grazie al Dl già in Gazzetta Ufficiale, i sindaci non potranno più vietare l’installazione generalizzata delle antenne nel territorio. A tal proposito, proprio nella giornata di ieri, 22 Luglio 2020, è stata pubblicata la sentenza del TAR Sicilia che sospende l’ordinanza di diniego del Comune di Messina contro Vodafone, citando proprio il nuovo Dl Semplificazioni.
Come ribadito dal TAR, infatti, le misure contenute nel Decreto Legge 76 del 16 Luglio 2020 hanno oramai certificato l’orientamento sulla regolazione della materia in esame, che non può essere effettuata tramite un’ordinanza sindacale.
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Iniziano a giungere adesso i primi commenti da parte di sindaci che avevano bloccato le installazioni 5G. È il caso ad esempio del Sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, che aveva vietato le installazioni delle antenne tramite un’ordinanza del 4 Maggio 2020 con cui veniva stabilita proprio la sospensione di sperimentazioni o attivazione di impianti con tecnologia 5G, in applicazione del cosiddetto principio di precauzione.
Francesco Rucco ha affermato che la decisione del Governo vieta ai sindaci di intervenire con un’ordinanza a tutela della salute pubblica, privandoli del loro ruolo di massima autorità sanitaria locale.
Di seguito il parere del Sindaco di Vicenza:
“Viene così resa inefficace l’ordinanza che ho firmato nel maggio scorso, come le tante altre ordinanze emesse dai sindaci di tutta Italia, che stabiliva la sospensione della sperimentazione o attivazione di impianti 5G in attesa di capire se tali dispositivi possano danneggiare la salute. In questo modo, pertanto, il Governo esautora i sindaci che rappresentano la massima autorità sanitaria locale e che quindi hanno la responsabilità della salute dei cittadini. Mi confronterò con altri sindaci per capire se è il caso di annullare l’ordinanza che comunque diviene inefficace. Allo stesso modo cercheremo di capire come comportarci con le compagnie telefoniche che hanno avviato un ricorso nei confronti dei Comuni proprio su questo tema”.
Con il nuovo Dl Semplificazioni, resta chiaramente ferma la possibilità di intervenire in merito al corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e il Sindaco di Vicenza ha reso noto che si attiverà per rafforzare il Piano antenne tutelando le aree pubbliche più sensibili.
Confermata la perdita di efficacia dell’ordinanza, il Sindaco ha comunque reso noto che si confronterà con altri amministratori locali e omologhi di altri comuni per comprendere se sia necessario procedere con l’annullamento o revoca della stessa.
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