Amazon continua a investire sul territorio italiano aprendo nuove sedi, depositi e centri di distribuzione, con la conseguente crescita dei posti di lavoro offerti.
Sono state già programmate dall’azienda le aperture di ulteriori depositi di smistamento nella seconda parte del 2020 a Catania, Cagliari, Genova, Pisa, Brescia, Parma e Milano.
Inoltre Amazon ha pianificato un investimento di più di 140 milioni di euro per la costruzione del quinto e del sesto Centro di Distribuzione, rispettivamente a Castelguglielmo San Bellino (Veneto) e Colleferro (Lazio) alla fine del 2020.
Mariangela Marseglia, VP Country Manager Amazon.it e Amazon.es ha affermato:
Amazon è un potente motore di crescita per l’economia italiana. Attraverso l’innovazione, gli investimenti e la creazione di posti di lavoro, Amazon sta contribuendo alla trasformazione digitale del Paese – un processo che è diventato molto più che prioritario per sostenere l’economia in questi tempi impegnativi. In 10 anni abbiamo investito oltre 5,8 miliardi di Euro nell’economia italiana e nei suoi talenti, impiegando stabilmente migliaia di persone che ricevono fin dal primo giorno una retribuzione competitiva e benefit. Sono particolarmente orgogliosa di come il nostro team in crescita e il nostro investimento a favore di clienti e delle piccole imprese italiane contribuiscano alla prosperità dell’Italia, creando migliaia di posti di lavoro aggiuntivi attraverso effetti indiretti e aprendo nuove opportunità per colleghi, partner commerciali, provider di servizi e fornitori.
Amazon ha annunciato che entro il 2020 creerà in Italia 1600 posti di lavoro a tempo indeterminato portando la forza lavoro dell’azienda a un totale di 8500 dipendenti, rispetto ai 6900 di fine 2019, in più di 25 sedi italiane.
Le occupazioni offerte presso i centri Prime Now, il Centro Direzionale di Milano, i Centri di Sviluppo di Torino e Asti; il Servizio Clienti di Cagliari e i Centri di Distribuzione, sono destinate a persone più o meno specializzate in diversi settori quali logistica, sviluppo software, risorse umane, linguistica e IT.
Ai dipendenti Amazon vengono garantiti anche l’assicurazione sanitaria privata contro gli infortuni e sconti per acquisti sul sito dell’ecommerce.
Amazon annuncia inoltre che nel 2019 ha investito 1,8 miliardi di euro in Italia, includendo le spese per i centri di distribuzione, gli uffici e la nuova Regione AWS (Milano), aperta il 28 Aprile 2020.
Inoltre, a seguito della pandemia di Covid-19, Amazon ha speso circa 4 miliardi di dollari tra aprile e giugno 2020 per mettere in sicurezza le sue sedi.
Come conseguenza indiretta di queste attività, Amazon ha creato 120000 nuovi posti di lavoro, considerando anche le 14000 piccole e medie imprese italiane (PMI) che usano la vetrina Amazon Made in Italy o servizi come Logistica di Amazon.
Queste nel 2019 hanno esportato prodotti dall’Italia per un valore superiore ai 500 milioni di euro. Amazon afferma che gli investimenti effettuati hanno come obiettivo sia quello di costruire un’infrastruttura digitale e fisica per fornire prodotti e servizi ai clienti che favorire lo sviluppo digitale delle PMI italiane.
Dal 2010 al 2019, Amazon ha effettuato investimenti diretti nelle operazioni in Italia per un totale di circa 5,8 miliardi di euro contribuendo al prodotto interno lordo (PIL) italiano per 7,6 miliardi di euro (circa 1,5 volte il PIL annuale della Regione Valle d’Aosta).
Nel dettaglio, come reso noto da Amazon, solo per il 2019 i ricavi totali delle attività dell’azienda in Italia sono stati di 4,5 miliardi di euro, oltre ad aver investito nello stesso anno 1,8 miliardi di euro, di cui 168 milioni di euro come spese in conto capitale, per un contributo fiscale complessivo di 234 milioni di euro.
Il contributo fiscale deriva dalle tasse che vengono riscosse dal Governo, in particolare le imposte direttamente maturate e pagate da Amazon, tra cui l’imposta sulle società (Ires e IRAP), quelle pagate per l’acquisizione di terreni o costruzioni (imposta di registro), le imposte sui salari e le tasse per la previdenza sociale pagate dai datori di lavoro e i dazi di importazione.
Inoltre vengono conteggiate anche le imposte indirette, come quelle raccolte e versate per conto dei clienti, dipendenti e altre terze parti come conseguenza delle attività di Amazon in Italia. Queste imposte includono l’IVA e i contributi a carico degli impiegati.
L’azienda afferma infine che sono in corso ulteriori investimenti in sostenibilità per raggiungere sia il 100% di energia rinnovabile in tutte le sue attività entro il 2025 che zero emissioni di CO2 a livello globale entro il 2040.
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