WindTre

AssoCSP contro WINDTRE: “blocco automatico dei servizi VAS sproporzionato, valutiamo class action”

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AssoCSP, l’associazione che raggruppa i fornitori di contenuti e servizi a valore aggiunto per la telefonia cellulare (Content Service Providers), rende noto e commenta negativamente il blocco automatico che WINDTRE avrebbe predisposto per tutti i suoi clienti nei confronti dei servizi VAS.

Secondo quanto dichiarato da AssoCSP oggi, 15 Luglio 2020, la decisione di WINDTRE (di cui non si hanno ancora notizie dall’operatore) sarebbe unilaterale, inspiegabile ed estranea a una legittima regolamentazione del settore”.

L’operatore, secondo quanto dichiarato dall’associazione, avrebbe quindi disposto il cosiddetto barring per tutti i clienti, decisione che secondo AssoCSP “appare sproporzionata a fronte dell’obiettivo di tutela degli stessi”.

Di seguito la dichiarazione completa di AssoCSP sulla scelta che avrebbe preso WINDTRE bloccando a tutti i clienti i servizi a sovrapprezzo:

Il blocco automatico dei servizi VAS, predisposto dall’operatore telefonico Wind Tre Spa, rappresenta una decisione improvvisa che condurrà numerose aziende del settore al fallimento, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e la conseguente forte riduzione di gettito per le casse dello Stato. Questa decisione improvvisa porterà una perdita secca, per i CSP che per anni hanno subito scelte imposte dall’operatore telefonico. Per tale ragione, l’associazione che già in passato aveva segnalato all’AGCOM la sussistenza di un conflitto di interessi nella catena del valore, non esclude di proporre una class action.

Proprio nei primi giorni di Luglio 2020 è stata resa nota un’indagine della Procura di Milano, la quale ha anche ordinato e autorizzato la Guardia di Finanza a procedere alla perquisizione della sede di WINDTRE a Rho, per raccogliere ulteriori informazioni sul fenomeno dell’attivazione fraudolenta di servizi a sovrapprezzo VAS non richiesti, come ad esempio oroscopi, meteo o giochi attivati anche in modalità zero click, dunque senza nemmeno che fosse necessario un “tap” del cliente in un banner pubblicitario su internet.

Nella vicenda risultano in totale undici indagati, tra cui anche due ex dirigenti e un ex quadro dell’operatore WINDTRE, oltre ad altri soggetti in concorso tra loro.

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