TIM è stata multata dall’Autorità Antitrust per non aver rispettato gli obblighi precedentemente imposti per eliminare discriminazioni nei confronti degli IBAN europei in fase di domiciliazione delle offerte.
Lo ha reso noto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) con la pubblicazione, avvenuta oggi 13 Luglio 2020, del consueto bollettino settimanale, il numero 28 del 2020 (ecco il documento completo).
La comunicazione della’apertura di questo nuovo procedimento nei confronti di TIM sull’argomento IBAN esteri era arrivata nel bollettino settimanale dello scorso 7 Gennaio 2020, come conseguenza del precedente provvedimento pubblicato ad Aprile 2019.
La procedura riguardava la mancata possibilità di poter domiciliare il proprio contratto di telefonia fissa o mobile su un conto corrente estero, in particolare di banche europee della zona SEPA, come previsto dalle vigenti normative (articolo 9 del Regolamento UE n. 260/2012).
Rispetto ad altri operatori che erano stati invece già sanzionati, nella delibera di Aprile 2019 per TIM non si era arrivati ad una sanzione poiché l’operatore si era impegnato a provvedere all’implementazione entro Giugno 2019 di tutte le funzionalità necessarie all’accoglimento delle richieste di domiciliazione su conti correnti UE, con pubblicità sul sito e sulle fatture.
Nonostante ciò, come riportato dall’Antitrust erano poi arrivate delle segnalazioni che dimostravano come TIM non avesse ancora ottemperato del tutto alle prescrizioni dell’Autorità, anche dopo il termine previsto per l’adeguamento dei sistemi dell’operatore.
Se per la telefonia mobile non risulta esserci stata una discriminazione fra IBAN nazionali o UE perché l’operatore ha scelto in entrambi i casi di usare l’attivazione da punto vendita, per quanto riguarda le linee fisse l’Antitrust ha invece rilevato una inottemperanza poiché per i nuovi clienti non è stato possibile, da Giugno 2019 fino al 27 Febbraio 2020, effettuare una richiesta di domiciliazione su IBAN europei in autonomia tramite il canale online, in quanto veniva richiesto invece il supporto di un’operatore tramite contatto telefonico.
In questo modo, anche se poi l’operatore sembra essersi adeguato, l’Antitrust ha accertato che TIM ha comunque violato gli accordi presi nel provvedimento di Aprile 2019, accumulando un ritardo rispetto ai tempi indicati precedentemente per adeguarsi alle normative.
Per questo motivo, l’Antitrust ha deciso di irrogare a TIM una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 500.000 euro, da pagare entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento, salvo eventuale ricorso al TAR del Lazio entro 60 giorni.
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