Iliad ha fatto ricorso al TAR contro l’AGCM per accedere agli atti del procedimento PS11379 TIM – Messaggi winback con cui era stata irrogata a inizio anno una sanzione da 4,8 milioni di euro a TIM per pratiche commerciali scorrette.
L’Antitrust aveva concluso l’istruttoria nei confronti di TIM accertando due violazioni del Codice del Consumo, rilevando che da Giugno 2018 l’operatore aveva proposto offerte personalizzate winback, dedicate dunque a ex clienti, senza fornire tutte le informazioni necessarie.
La comunicazione avveniva prevalentemente tramite SMS e Call Center e secondo quanto riscontrato dall’AGCM venivano indicate solo le condizioni del piano tariffario in termini di costo mensile e bundle, omettendo ulteriori costi o vincoli di fruizione delle offerte.
La seconda violazione che ha concorso a determinare la sanzione finale complessiva di 4,8 milioni di euro riguardava la preattivazione di servizi e opzioni aggiuntive rispetto all’offerta principale, con aggravio dei costi per gli utenti e senza il consenso esplicito degli stessi.
Iliad aveva richiesto all’AGCM l’accesso a tutti gli atti del procedimento, ma aveva ottenuto il diniego dell’Autorità.
L’operatore francese giunto in Italia nel 2018 aveva infatti evidenziato che la condotta di TIM sanzionata arrecava gravi pregiudizi, ricordando di aver fatto valere i propri diritti tramite un’azione risarcitoria in sede civile al Tribunale di Milano, come poi emerso anche dai documenti TIM.
Nella richiesta di risarcimento in questione, oltre a TIM è stato citato il suo secondo brand Kena Mobile per presunte condotte anticoncorrenziali.
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Tornando alla materia in questione, Iliad ha avuto modo di accedere a un numero limitato di documenti in parte oscurati per ragioni di riservatezza, relativamente alle condotte winback. La richiesta di Iliad nasceva dalla necessità di verificare i dettagli del procedimento in quanto era emerso che gran parte dei messaggi ingannevoli winback erano stati diretti ad acquisire ex clienti passati a Iliad.
Tra i documenti quasi completamente oscurati, Iliad ne citava anche uno intitolato “MNP vs AOM Iliad” e un altro chiamato “Mercato ILIAD andamento saldi e recipient”.
Per queste ragioni, come fatto anche con il TAR e il Cds (senza successo) per il caso dell’accordo strategico tra Fastweb e WindTre, l’operatore Iliad ha richiesto l’accesso agli atti del procedimento dell’Antitrust contro TIM per un migliore bilanciamento degli interessi.
In questo caso, per meglio valutare la materia, il TAR ha richiesto all’AGCM una dettagliata relazione “in ordine alle modalità di modificazione delle specifiche campagne pubblicitarie sanzionate, che parte ricorrente indica genericamente e, in apparente contraddizione, terminate da un anno e continuate”.
Inoltre, è stata richiesta una dettagliata relazione sul contenuto della documentazione di cui ai verbali di accesso depositato in giudizio da Iliad.
L’AGCM dovrà provvedere entro sessanta giorni dalla comunicazione del TAR, fermi restando eventuali altri contributi spontanei forniti ad esempio da TIM stessa.
Si ricorda che era stata proprio Iliad, insieme ad Altroconsumo, a segnalare le condotte di TIM sanzionate dall’AGCOM. Precedentemente, erano state irrogate sanzioni da 6 milioni di euro a Vodafone e 4,3 milioni di euro a WindTre per lo stesso motivo, sempre dopo segnalazione di Iliad.
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