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Telemarketing selvaggio: ancora migliaia di segnalazioni al Garante Privacy nel 2019

Nella sua Relazione annuale del 2019, Il Garante Privacy si è soffermato anche sul telemarketing e sul trattamento dei dati personali. Come prevedibile, le principali segnalazioni legate a questo fenomeno riguardano il telemarketing selvaggio.

Nel 2019, come rende noto il Garante, sono giunte ancora migliaia di segnalazioni su presunto telemarketing selvaggio. Il fenomeno rappresenta ancora un tema fondamentale nell’attività dell’Autorità che ha confermato come, con riferimento ad alcuni operatori, non si siano ravvisate tangibili riduzioni della mole di telefonate selvagge, nonostante gli interventi messi in campo.

Nel dettaglio, dall’analisi delle segnalazioni pervenute risulta che le telefonate indesiderate continuano ad interessare sia gli iscritti al Registro Pubblico delle Opposizioni che i titolari di numerazioni non pubblicate sugli elenchi telefonici e dunque definite “riservate”.

I principali settori interessati da fenomeni di telemarketing selvaggio sono quello telefonico ed energetico, con modalità particolarmente aggressive segnalate nel campo delle chiamate promozionali nel settore finanziario e valutario, in cui talvolta non viene nemmeno identificato il committente.

Sono invece diminuite rispetto all’anno precedente le telefonate effettuate, in violazione di legge, con la numerazione chiamante oscurata.

Per tentare di fermare o ridurre determinate classi di fenomeni legati al telemarketing selvaggio, il Giurì ha ricordato di aver inviato un appunto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma con la ricostruzione storica dell’attività messa in atto dall’Autorità.

Lo segnalazione è nata anche per limiti di indagine in capo al Garante, che più di una volta si è trovato a fronteggiare società che nascono per effettuare una singola campagna promozionale o che sono localizzate fuori dall’Unione Europea.

In ogni caso, il Giurì ha invitato gli utenti a non escludere la possibilità che il contatto commerciale sia lecito sulla base di un consenso prestato anche solo per inavvertenza.

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Nel capitolo della Relazione 2019 legato al trattamento dei dati nel settore telefonico, il Garante, pur senza nominare la società, ha ricordato la multa da 28 milioni di euro a TIM, la più elevata nella storia dell’Autorità, dopo centinaia di segnalazioni relative alla ricezione di chiamate promozionali indesiderate ed effettuate senza consenso.

In seguito all’attività istruttoria, sono state riscontrate alcune violazioni, in parte reiterate, legate a telefonate promozionali senza consenso fino a 155 volte al mese, assenza di controllo sull’operato di alcuni partner ed errata gestione (o mancato aggiornamento) delle black list.

Con il suo provvedimento contro TIM, tra le altre cose l’Autorità ha vietato all’azienda l’uso dei dati a fini di marketing di quanti avevano espresso il proprio diniego a ricevere telefonate commerciali e ha ingiunto di implementare le misure tecniche e organizzative relative alla gestione delle istanze di esercizio dei diritti degli interessati.

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