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Vodafone, un anno fa l’attivazione della prima rete 5G in Italia: cosa è cambiato

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È già passato 1 anno da quando Vodafone ha reso disponibile ai propri clienti la prima rete 5G in Italia, con l’abilitazione commerciale avvenuta proprio dal 16 Giugno 2019 sulle offerte tariffarie dedicate alla navigazione sulla rete mobile di nuova generazione.

Evento del 5 Giugno 2019

La presentazione della rete 5G di Vodafone era in realtà avvenuta qualche giorno prima, ossia il 5 Giugno 2019, quando si è tenuto l’incontro con la stampa al Palazzo Giureconsulti di Milano.

In quell’occasione, il CEO di Vodafone Italia, Aldo Bisio, aveva svelato le caratteristiche e i piani dell’operatore per la rete di nuova generazione denominata commercialmente Giga Network 5G.

In particolare erano state annunciate le prime città coperte da subito in 5G, ossia Milano e 28 comuni dell’area metropolitana, Torino, Bologna, Roma e Napoli. In più, l’obiettivo che era stato fissato durante la presentazione è quello di raggiungere oltre 100 città entro il 2021.

Durante l’evento Bisio spiegava che il 5G consente di raggiungere teoricamente fino a 10 Gbps, focalizzandosi quindi sul fatto che questa sia una capacità 10 volte superiore alle tecnologie 4G. Altri aspetti che erano stati sottolineati nella presentazione alla stampa erano quelli della bassa latenza, passando dai 30 ms del 4G ai 5 ms del 5G, e della densità di sensori per singola cella, che grazie alla nuova tecnologia se ne possono servire fino a 1 milione.

Dal punto di vista dell’investimento economico sostenuto soltanto per l’aggiudicazione dei diritti d’uso delle frequenze da usare per la rete 5G, l’operatore rosso ha sborsato 2,4 miliardi di euro.

Come detto, i clienti Vodafone hanno potuto provare la nuova tecnologia di rete mobile soltanto a partire dal 16 Giugno 2019, quando con le nuove attivazioni di alcune offerte abilitate è stata inclusa l’opzione gratuita Promo 5G, attivata allo stesso modo ai già clienti che avevano attivato quelle offerte che erano state dichiarate in precedenza 5G Ready.

Chi invece possiede un’offerta che non è abilitata di base alla navigazione 5G, dal 16 Giugno 2019 può attivare anche l’opzione 5G Start, al costo di 5 euro al mese, così da aggiungere la navigazione 5G alla propria offerta principale.

Si ricorda che attualmente la rete 5G di Vodafone è di tipo NSA (Non-Standalone), uno standard intermedio che si appoggia in parte al 4G, in attesa della definitiva approvazione dello standard 5G SA (Standalone).

Dal punto di vista delle velocità massime effettivamente raggiungibili al momento sulla rete 5G di Vodafone, l’operatore non ha mai dichiarato un limite massimo teorico, mentre i 10 Gbps indicati durante la presentazione si riferivano alle capacità teoriche delle reti 5G SA di futura implementazione.

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A distanza di 1 anno la copertura delle città 5G di Vodafone è rimasta la stessa, e quindi al momento la nuova rete si può sfruttare sempre nelle città di Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli e 28 comuni dell’area metropolitana di Milano, cioè alcune aree di Assago, Bollate, Bresso, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cusano Milanino, Garbagnate Milanese, Lainate, Legnano, Melegnano, Novate Milanese, Opera, Parabiago, Pessano con Bornago, Pioltello, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, San Giorgio su Legnano, San Giuliano Milanese, Sedriano, Segrate, Senago, Sesto San Giovanni, Solaro, Trezzano sul Naviglio.

Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, fra le città che saranno prossimamente rese disponibili da Vodafone c’è Brescia, in cui è previsto un intervento in questo periodo. Vodafone continuerà a perseguire il suo piano di rollout per portare la rete nelle principali città italiane.

Dal punto di vista delle offerte tariffarie che sono già nativamente abilitate al 5G, qualcosa è cambiato: infatti, quelle che attualmente consentono la navigazione sulla Giga Network 5G sono la recente gamma Infinito, Red Smart e Ultra, Shake it Easy e Vodafone One Pro.

Si ricorda che oltre all’offerta abilitata è comunque necessario essere in una delle città coperte dal servizio, avere uno smartphone con modem 5G e una SIM da almeno 128K.

Molto è cambiato invece dal punto di vista degli accordi societari per lo sviluppo della nuova rete in tutta Italia. In questo senso lo scorso anno, il 26 Luglio 2019, è stata siglata la storica partnership fra TIM e Vodafone, che ha portato alla fusione della società delle torri di Vodafone (Vodafone Towers) in INWIT, la società delle torri di TIM, creando così la tower company più grande d’Italia.

La fusione con la creazione della nuova INWIT si è conclusa proprio lo scorso 25 Marzo 2020, e l’obiettivo principale è quello di supportare i due operatori nella creazione di una rete 5G condivisa, garantendo inoltre a tutto il mercato l’accesso alle proprie infrastrutture anche grazie agli spazi liberati dal progetto comune.

Nei mesi scorsi l’operatore aveva anche illustrato alcune applicazioni del 5G nel campo dell’automotive, con mostrando per la prima volta in Italia soluzioni di guida assistita su rete 5G durante l’evento 5G Mobility, Vodafone Conference & Experience Day.

Non sono mancate poi anche applicazioni utili durante l’attuale periodo della pandemia da Coronavirus, come riportato dall’operatore fra le azioni intraprese durante l’emergenza sanitaria. Con la nuova tecnologia Vodafone ha infatti potuto sperimentare la chirurgia da remoto, il consulto medico a distanza, l’ambulanza connessa, la telemedicina evoluta.

Un esempio è la soluzione già attiva su rete 5G e realizzata con Humanitas e ExpriviaItaltel, che consente a medici e tecnici radiologi delle sedi di Rozzano e della Clinica Pio X di collaborare durante l’esecuzione di esami di risonanza, minimizzando la necessità di spostamenti dei pazienti.

Di certo, quello visto nell’ultimo anno è solo un assaggio dell’implementazione del 5G da parte di Vodafone (e in generale anche degli altri operatori) che, nonostante il crescente clima “allarmistico”, dovrà portare avanti la copertura nazionale e arrivare poi ad integrare il futuro standard 5G SA, che potrebbe portare al vero “salto” verso le tante applicazioni tecnologiche finora mostrate.

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