Dopo lo slittamento dell’Asta delle frequenze 5G in Francia causato dalla pandemia di Coronavirus, l’ARCEP ha adesso fissato una nuova finestra temporale per l’assegnazione delle frequenze agli operatori in gara.
L’Asta 5G in Francia era inizialmente prevista per il mese di Aprile 2020 e avrebbe visto competere tra loro i quattro operatori mobili qualificati, ovvero Bouygues Telecom, Free Mobile, Orange e SFR per l’assegnazione delle frequenze nella banda 3,4-3,8 GHz divise in 11 blocchi da 10 MHz.
Gli operatori in questione avevano inoltre assunto impegni che consentiranno loro di ottenere al termine della procedura un blocco aggiuntivo da 50 MHz per un importo di 350 milioni di euro.
Adesso, l’Asta 5G in Francia è stata pianificata per il periodo compreso tra il 20 e il 30 Settembre 2020, così da consentire all’ARCEP, l’Autorità di settore francese, e ai quattro candidati di condurre i preparativi per l’organizzazione fisica della stessa.
Le autorizzazioni saranno invece emesse tra il mese di Ottobre e quello di Novembre 2020, con l’apertura commerciale del 5G disponibile su iniziativa degli operatori subito dopo.
Anche a causa dell’emergenza Coronavirus e del conseguente slittamento delle operazioni, l’Autorità ha però deciso di revocare l’obbligo di copertura di almeno due città per operatore entro la fine del 2020.
Restano invece in capo agli operatori partecipanti tutti gli altri obblighi, come quello sulla copertura 4G+ per almeno il 75% dei siti dei singoli operatori entro la fine del 2022.
Lo svolgimento dei lavori per la copertura della Francia in 5G sarà monitorata dall’ARCEP in diverse fasi, con due riunioni intermedie da svolgere entro il 2023 ed entro il 2028 per l’aggiornamento sull’attuazione degli obblighi previsti in termini di copertura e qualità.
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Oggi, 12 Giugno 2020, Sébastien Soriano, Presidente di Arcep, ha anche commentato le recenti notizie di vandalismo ai danni delle antenne degli operatori, ricordando che il mercato delle telecomunicazioni, sebbene concorrenziale, resta regolamentato dalla solida presenza dell’Autorità anche sul fronte del 5G:
“Le antenne mobili bruciano e i cavi vengono tagliati. Dietro questi inaccettabili atti di vandalismo, ciò che è in gioco non è il semplice rifiuto della tecnologia. Dobbiamo ascoltare una domanda più ampia, che riguarda il quadro economico e istituzionale delle nuove tecnologie nel loro insieme. E se le reti di comunicazione sono prese di mira, è indubbiamente perché sono viste come le vene e le arterie di un sistema considerato irrispettoso nei confronti dell’uomo e del suo ambiente naturale.”
Come evidenziato da Soriano, spetterà all’Autorità aprire un nuovo capitolo della regolamentazione, legato alla questione ambientale e alla sicurezza delle reti per i singoli cittadini e per il Sistema Paese nella sua interezza. Nonostante ciò, lo sviluppo del 5G non potrà interrompersi.
La Francia aprirà comunque la strada al 5G, ha affermato il Presidente dell’ARCEP, evitando di ripetere il ritardo nell’avvio del 4G che ha privato troppo a lungo le reti francesi della qualità richiesta. Oggi, invece, la massima copertura anche nelle aree rurali resta la priorità del Paese.
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