Reti 5G

Coronavirus, il piano di rilancio di Vittorio Colao: abilitare il digitale con Fibra e 5G

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Il comitato di esperti scelto dal Governo per proporre iniziative per il rilancio dopo la pandemia di Coronavirus ha inviato il primo rapporto al Presidente del Consiglio. Il team è capitanato da Vittorio Colao, precedentemente CEO di Vodafone Group.

Non stupisce che uno degli obiettivi del Piano per il rilancio italiano sia rappresentato dalla riduzione del ritardo e del divario digitale, per fornire accesso a più elevate competenze a tutti i cittadini e garantire pari opportunità.

Per questa ragione una delle cinque macroaree è rappresentata dalle infrastrutture per le telecomunicazioni. Secondo il team di Colao, la connettività a banda ultralarga in Italia è ancora “assai più limitata che in altri paesi, con grandi differenze tra le diverse aree geografiche in termini di penetrazione e qualità”.

Per questa ragione, è stato suggerito al Governo di intervenire per ridurre il divario digitale e rendere il Paese “totalmente e universalmente connesso”, permettendo la diffusione delle tecnologie più innovative tra privati e aziende.

In questo contesto, la priorità assoluta è rappresentata dallo sviluppo della rete in fibra ottica FTTH e dal piano di sviluppo del 5G, la rete mobile di quinta generazione che promette di abilitare nuovi servizi IoT per le industrie e i privati.

Sul fronte della fibra ottica, la task force reputa essenziale estendere la logica di gara per lo sviluppo di un’unica rete in fibra ottica in tutte le aree senza impegni cogenti di copertura, come le aree B e le aree C e D.

Per quanto concerne invece il 5G, è stato invece suggerito anche in questa sede di adeguare i livelli di emissione elettromagnetica in Italia ai valori europei per accelerare lo sviluppo della rete nel Paese.

Il team prevede che l’impatto del digitale possa riuscire a modernizzare e semplificare anche le Pubbliche Amministrazioni. Per questa ragione, è stata suggerita un’accelerazione della trasformazione digitale anche nelle amministrazioni locali, di qualsiasi estensione e dimensione, per modificare radicalmente i processi e i rapporti con i cittadini.

Per supportare le PA in questo radicale cambiamento, è stata suggerita l’esecuzione di un piano ad hoc gestito da un unico Ministero e un finanziamento per la migrazione al cloud, con vantaggi in termini di risparmio di risorse e sicurezza.

Tutto ciò, con l’obiettivo di promuovere la migrazione e l’uso generalizzato di risorse digitali come PagoPA, l’app IO, lo SPID e la CIE.

Investire sul digitale significa però, in particolare per le pubbliche amministrazioni, dotarsi di misure di cyberdifesa adatte al cambiamento che si affronta. Per questa ragione, il team guidato da Vittorio Colao ha auspicato un maggiore dispiegamento di risorse umane qualificate e investimenti su infrastrutture e dotazioni tecnologiche a favore degli organismi preposti.

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Come ci si attendeva, nel report in questione il digitale trova posto anche nella sanità pubblica, per affrontare al meglio situazioni emergenziali e ordinarie.

Il primo punto della strategia proposta per la sanità pubblica riguarda il piano di digital health nazionale, volto a connettere tutti gli attori della filiera e rendere disponibili i dati sanitari del paziente agli operatori autorizzati per integrare la cura nelle strutture sanitarie con quella a casa.

Il secondo punto riguarda invece il monitoraggio sanitario nazionale, per offrire dati in tempo reale per scopi di monitoraggio non individualizzato, così da rilevare ad esempio focolai di contagio o altri fenomeni di rilievo nazionale.

Infine, con riferimento alle skills dei lavoratori e all’attuale disallineamento tra domanda e offerta di competenze, il team ha proposto il lancio di una piattaforma digitale di “education-to-employment su scala nazionale.

Questa dovrebbe essere preferibilmente sussidiata da accordi pubblico-privati e volta a erogare corsi di formazioni su determinate competenze, sia gratuiti che a pagamento, con eventuali voucher a copertura del costo per chi completa i corsi con successo.

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