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Go Internet ricorre al CdS dopo la sentenza sulla proroga delle frequenze 5G: fissata la data

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Dopo la decisione del TAR del Lazio di Novembre 2019, con cui sono stati accolti i ricorsi di Iliad, TIM e Vodafone contro AGCOM e MiSE per la proroga delle frequenze in banda 3.4-3.6GHz, Go Internet si è rivolto al CdS per chiedere la riforma della sentenza.

Il Consiglio di Stato ha fissato l’udienza di discussione all’11 Marzo 2021, come richiesto da Go Internet stesso che ha palesato la volontà di abbinare il ricorso attuale con altri ricorsi in appello vertenti sui contributi relativi alle proroghe delle frequenze.

Il TAR del Lazio aveva accolto i ricorsi con cui TIM, Vodafone e Iliad contestavano il provvedimento del MiSE con cui era stata stabilita la proroga (e il suo corrispettivo) per i diritti d’uso delle frequenze in banda 3.4-3.6 GHz in capo ad Aria, Go Internet, Linkem e Mandarin.

Le aziende in questione avevano infatti ottenuto una proroga della durata di sei anni, fino al 31 Dicembre 2029, ritenuta non legittima in quanto i contributi pagati per le frequenze sono risultati eccessivamente sproporzionati rispetto a quelli dell’Asta delle frequenze per il 5G, soprattutto considerando che le frequenze in questione sono praticamente “gemelle”, ovvero entrambe idonee a sviluppare servizi di quinta generazione.

In altri termini, secondo il TAR la proroga era avvenuta al di fuori di un confronto competitivo e concorrenziale, che invece aveva interessato gli altri operatori per l’intera durata dell’Asta delle frequenze, originando un grave disallineamento anticoncorrenziale.

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Il commento di Tiscali non si era fatto attendere: la società, che ha trasferito le frequenze di Aria a Fastweb in seguito all’accordo strategico, si era detta contraria alla pronuncia sulla rideterminazione del valore dei diritti d’uso, ritenendolo invece basato su criteri equi e ragionevoli.

Anche Go Internet aveva commentato le sentenze del TAR sulla proroga dei diritti d’uso, ritenendo equo e corretto il criterio stabilito per i contributi. L’azienda già all’epoca aveva reso noto che intendeva presentare ricorso al Consiglio di Stato, ritenendosi fiduciosa dell’esito positivo del grado di giudizio.

Adesso, è stata fissata la data della trattazione, all’11 Marzo 2021. Nella decisione del Consiglio di Stato per la fissazione della data, si legge che il Ministero dello Sviluppo Economico, l’AGCOM, Linkem e il Ministero dell’Economia e delle Finanze non sono costituiti in giudizio nel presente grado.

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