CK Hutchison ha commentato la sentenza del Tribunale della Corte di Giustizia Europea di oggi, 28 Maggio 2020, che ha accolto il Ricorso del Gruppo contro la decisione della Commissione Europea, risalente al 2016, di vietare la fusione tra Three UK e O2 UK.
CK Hutchison è la holding di Hong Kong che nelle telecomunicazioni possiede, tra gli altri, anche il brand 3 e in Italia è unica proprietaria dell’operatore unico WindTre, dopo l’acquisizione della quota di Veon (ex VimpelCom).
Mentre in Italia la fusione tra Wind e 3 era stata accolta con le giuste misure per favorire la concorrenza nel settore, che si sono poi tradotte nello sbarco di Iliad, nel Regno Unito la Commissione aveva chiuso la porta all’operazione, sentenziando che i mercati avrebbero dovuto disporre di almeno quattro operatori di rete mobile in ogni Paese dell’Unione per offrire il giusto livello di concorrenza ai clienti.
Nel dettaglio, l’11 Maggio 2016 la Commissione aveva bloccato la proposta di acquisizione di Telefonica UK da parte di Hutchison 3G UK perché l’operazione avrebbe fatto venir meno un concorrente importante nel mercato e l’entità risultate dalla concentrazione avrebbe subito la concorrenza di due soli operatori di rete mobile, EE e Vodafone.
La Commissione riteneva quindi che la riduzione del perimetro concorrenziale, che sarebbe scaturita dalla fusione, avrebbe comportato un aumento dei prezzi dei servizi e una limitazione della scelta per i consumatori, riducendo inoltre il numero di operatori di rete mobile disposti a ospitare altri operatori sulle proprie reti.
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Secondo CK Hutchison, che aveva fatto appello alla Corte di Giustizia, l’approccio della Commissione ignorava le specificità dei singoli mercati e le efficienze derivanti da maggiori investimenti e miglioramenti della rete a vantaggio di tutti i clienti.
La holding proprietaria di Three UK ha dunque affermato che la Commissione dovrà adesso rivedere il suo approccio e che l’azienda si riserverà ulteriori commenti per il futuro, dopo aver studiato nel dettaglio la sentenza del Tribunale dell’Unione Europea.
Con la sentenza odierna, il tribunale ha quindi accolto il ricorso e annullato la decisione della Commissione, in quanto gli effetti dell’operazione sui prezzi e sulla qualità dei servizi non sono stati provati di diritto ed erano basati solamente su considerazioni generiche, viziate da diversi errori di diritto e di valutazione.
Inoltre, la Commissione non avrebbe dimostrato che gli effetti dell’operazione sugli accordi di condivisione di reti e sull’infrastruttura di rete mobile nel Regno Unito costituirebbero un ostacolo significativo a una concorrenza effettiva, così come gli effetti nel mercato all’ingrosso.
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