AGCOM: avviate le procedure di disaggregazione del VULA FTTC
Oltre all’apertura del tavolo tecnico sul servizio wholesale FWA di TIM in ottica di decommissioning delle centrali, l’AGCOM ha anche comunicato agli operatori l’avvio delle procedure di disaggregazione del VULA.
Con la sua delibera 321/17/CONS pubblicata a Luglio 2017, in esito a una consultazione pubblica in materia, l’AGCOM aveva adottato un provvedimento per definire le condizioni tecniche e organizzative del modello di disaggregazione dei servizi accessori ai servizi wholesale di accesso, ovvero provisioning e assurance.
Un’unità di monitoraggio si era occupata di definire le specifiche della soluzione per la disaggregazione dei servizi di provisioning e assurance dei servizi ULL/SLU, pubblicate da TIM sul suo sito wholesale.
In seguito, l’Autorità aveva però esteso il modello di disaggregazione anche ai servizi VULA, e dunque l’Unità di Monitoraggio si era occupata anche di definire le specifiche per estendere la disaggregazione prevista dalla delibera 348/19/CONS anche al VULA FTTC.
Adesso, concluso il tavolo tecnico in materia, è previsto il rilascio del processo di disaggregazione del VULA entro il mese di Settembre 2020.
Si ricorda che a differenza dei servizi ULL e SLU, il VULA C si compone di una componente passiva e una attiva.
Brevemente, il servizio ULL consiste nell’affitto da parte degli operatori del cosiddetto ultimo miglio della rete di accesso di TIM, ovvero del collegamento in rame tra la sede dell’utente e la prima centrale telefonica. Il servizio SLU consiste invece nella fornitura dell’accesso alla sottorete locale in rame di TIM, ovvero il tratto che va dalla sede del cliente all’armadio di distribuzione o a un punto di concentrazione intermedio.
Il servizio VULA (acronimo di Virtual Unbundled Local Access) è invece un servizio bitstream fornito a livello di centrale locale che permette all’operatore alternativo (OAO) un controllo anche da remoto della linea di accesso al cliente.
Per questa ragione, la disaggregazione del VULA, come sottolinea l’Autorità stessa, si è presentata molto più complessa delle altre alternative.
Secondo quanto stabilito, l’operatore alternativo potrà affidare a TIM o a un’altra impresa le attività di provisioning e assurance. Nel primo caso, può essere affidata la realizzazione on field comprensiva del collaudo su rete TIM e della chiusura tecnica dell’ordine, con diverse prestazioni aggiuntive come l’attività a casa del cliente finale.
Per quanto concerne l’assurance, l’OAO può affidare attività di manutenzione impulsiva su rete secondaria e varie prestazioni aggiuntive, come attività a casa del cliente finale.
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Per il provisioning, l’operatore che decide di affidare la Presa Appuntamento ad una società terza o di svolgere direttamente tale attività deve quindi inviare a TIM l’Ordine di Lavoro con la data di appuntamento già fissata con il format contrattuale previsto.
La Presa Appuntamento può essere effettuata dunque da TIM in modalità non disaggregata, oppure da una società terza o dall’operatore stesso in modalità disaggregata.
In ogni caso, per le operazioni on field, come ad esempio gli interventi sui cabinet o i collaudi, le società terze dovranno seguire le disposizioni operative utilizzate dalle imprese che operano per conto di TIM, e impiegando gli stessi strumenti a loro disposizione. Nel caso in cui sia impossibile completare l’attività in maniera autonoma, inoltre, le aziende terze dovranno ingaggiare il supporto specialistico di TIM.
Per quanto concerne la disaggregazione del provisioning, l’AGCOM evidenzia che questa si sostanzia nella disaggregazione della sola componente in rame che va dall’armadio a casa del cliente.
Anche sul fronte dei servizi accessori di assurance, la disaggregazione riguarderà solo la componente di rete secondaria dall’armadio stradale a casa del cliente, mentre la risoluzione di guasti sul cavo e sugli apparati non sarà disaggregabile perché riguardo più clienti anche di OAO differenti.
Per l’assurance, sarà comunque necessaria la diagnosi del back office di TIM che, come ricorda l’AGCOM, è l’unico ente in grado di individuare alcune tipologie di guasto che coinvolgono più clienti anche di operatori diversi e indirizzarne la risoluzione.
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