Enel, azionista al 50% di Open Fiber, ha commentato il progetto di integrazione della rete con TIM nel corso della sua Assemblea degli azionisti.
Nello specifico, l’azienda non ha preso una posizione sul progetto in sé, limitandosi a evidenziare che è aperta a tutte le opportunità che possano aumentare la creazione di valore, nel rispetto però delle norme Antitrust a livello nazionale ed europeo.
Enel si è detta infatti in grado di commentare solo quanto previsto nel suo piano industriale già approvato dalla società e comunicato al mercato.
Per queste ragioni, l’azienda ha rifiutato di esprimersi in merito ai dialoghi tra le società Open Fiber e TIM, che come noto procedono da tempo, evidenziando però la sua apertura qualora l’operazione possa accordarsi con il Piano Industriale.
Il Sole 24 Ore ha anche riportato una seconda riflessione di Enel riguardante il 5G, anch’essa nata da una domanda di alcuni azionisti in merito ad eventuali investimenti nella nuova tecnologia da parte di Open Fiber.
Enel ha reso noto, a tal proposito, che la sua partecipata non ha al momento in programma investimenti sul 5G, che invece ha assorbito massicci investimenti da parte dei principali operatori mobili. Nonostante ciò, il 5G rappresenta anche per Open Fiber un’opportunità importante, in quanto la diffusione di siti in questa tecnologia richiederà una rilegatura in fibra per garantire una connettività idonea.
Secondo quanto riportato, infatti, “una rete in fibra ottica può funzionare senza 5G, una rete 5G non può esistere senza fibra ottica”.
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In merito alla rete unica di Open Fiber e TIM si è espresso recentemente, in un incontro del 6 Maggio 2020 alla Luiss Business School in videoconferenza, anche l’AD di Vodafone Italia, Aldo Bisio.
L’Amministratore Delegato di Vodafone ha affermato infatti, sottolineando che si tratta di un suo parere personale, che per la rete unica la decisione spetta esclusivamente agli azionisti delle due aziende e che il tema di maggior rilievo non è l’unificazione o meno della rete ma la governance della stessa una volta riunita.
Sul tema del controllo della rete, infatti, Aldo Bisio ha affermato di essere favorevole solo se la rete unica sia di tipo wholesale only, in grado di gestire i rapporti con tutti i retailer alle stesse condizioni.
Secondo il parere dell’AD di Vodafone Italia, comunque, la rete unica non è necessariamente l’unica soluzione possibile. Guardando gli altri Paesi, Bisio evidenzia come vi sia sempre stata competizione infrastrutturale: nel caso italiano, l’arrivo di Open Fiber ha spinto il concorrente ad accelerare sulla sua rete e al momento gli operatori possono scegliere tra due fornitori, con un vantaggio in termini di qualità offerta e di costi del servizio.
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