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Iliad, Benedetto Levi al Senato: fake news sul 5G portano a provvedimenti locali ingiustificati

Anche Iliad ha preso parte all’audizione alla Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato, per discutere sul ddl n. 1721 e sul codice delle comunicazioni elettroniche.

Benedetto Levi, AD di Iliad, ha ricordato il ruolo dell’azienda nel Paese, come quarto operatore mobile italiano con oltre 5 milioni di clienti sul tutto il territorio nazionale che sta portando avanti “un progetto molto serio testimoniato anche da investimenti molto elevati pari a circa 3,4 miliardi di euro solo per lo sviluppo dell’infrastruttura e per l’acquisto delle frequenze”.

Iliad si è dimostrata favorevole alla revisione delle regole del mercato, ma secondo Levi bisognerà tenere conto del momento di emergenza attuale che l’Italia sta vivendo. Anche l’azienda ha infatti messo in atto delle misure di tutela per i dipendenti, remotizzando tutte le funzioni e attivando soluzioni di smart working ove possibile.

Nel momento del picco del contagio, Iliad ha inoltre deciso di “chiudere tutti i suoi store e sta adesso cominciando a procedere alla riapertura“, come evidenziato da Levi.

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Benedetto Levi, Amministratore Delegato di Iliad.

Benedetto Levi si è concentrato sul tema dell’introduzione di misure per lo sviluppo della connettività e per il potenziamento delle reti in banda ultralarga, garantendone l’accesso e l’ampia diffusione per tutti i cittadini.

Gli obiettivi del Parlamento Europeo potranno però essere realizzati solo tramite una normativa unica: anche Benedetto Levi ha infatti confermato che anche Iliad sta attraversando un periodo problematico per via di forti difformità tra una regione e l’altra o anche all’interno della stessa regione, tra una città e l’altra. La richiesta dell’azienda è quindi quella di snellire e soprattutto velocizzare le procedure, stabilendo anche una tempistica unitaria per evitare inutili rallentamenti che portano a gravi gap di copertura.

Anche Benedetto Levi ha mostrato preoccupazione per il proliferare di fake news in tema 5G, evidenziando come queste abbiano dato spazio a provvedimenti locali ritenuti ingiustificatamente restrittivi anche a fronte di un parere favorevole da parte delle Autorità sanitarie locali.

In molti casi, tali limiti a livello comunale sono stati imposti proprio nelle città con in corso sperimentazioni sul 5G, con la conseguenza di mettere a repentaglio lo sviluppo della tecnologia.

Infine Benedetto Levi si è concentrato su due temi del nuovo codice delle comunicazioni elettroniche, ovvero la predisposizione di un contract summary e di una piattaforma di comparazione.

Su entrambi i temi, secondo Levi è importante che, per maggiore trasparenza, vengano indicate tutte le caratteristiche delle offerte, anche quelle apparentemente meno rilevanti; solo così sarà possibile compiere un ulteriore passo avanti e migliorare concretamente la trasparenza.

Infine, Levi ha suggerito di puntare il più possibile su una definizione chiara e dettagliata delle norme a tutela del consumatore per evitare incertezze normative e duplicazioni di oneri a carico delle aziende, ad esempio in termini di adeguamento agli obblighi informativi per il cliente.

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