Reti: Stop 5G a Siracusa e Cefalù, antenne incendiate anche a Cipro
Mentre continua il dibattito internazionale sui rischi legati al 5G, aumentano in Italia i comuni che decidono di chiudere le porte alla rete di nuova generazione applicando il principio di precauzione.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha chiarito la posizione del Comune dopo l’allarme lanciato da alcuni cittadini, che parlavano di un’antenna 5G nel territorio. Nel fare ciò, il Sindaco ha espressamente affermato di non essere favorevole all’installazione delle antenne nella città.
Con un post sui suoi canali social, il primo cittadino ha infatti comunicato che l’installazione che ha generato il panico tra alcuni residenti è semplicemente una stazione radio base di Iliad su un’antenna preesistente.
Al contempo, il Sindaco ha pregato i cittadini di evitare di generare inutili allarmismi in un momento così delicato, cogliendo l’occasione per comunicare la sua idea sull’argomento.
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Sempre in Sicilia, a Cefalù, il Sindaco Rosario Lapunzina ha invece comunicato ufficialmente di aver firmato l’ordinanza per vietare la sperimentazione o l’installazione di apparati per tecnologia 5G nel comune.
Anche in questo caso, l’Amministrazione Comunale ha motivato la decisione con la necessità di approfondire a livello internazionale l’impatto delle radiofrequenze 5G sulla salute dell’uomo, applicando il principio di precauzione a tutela dei residenti nel territorio:
“Il divieto che ho deciso di introdurre, nelle more di avere prove scientifiche che accertino gli effetti della nuova tecnologia sull’uomo, diventa un imperativo morale nel momento in cui si lotta quotidianamente per tutelare la salute. E’ auspicabile che il Legislatore introduca delle norme di legge in materia con lo scopo preminente di garantire prioritariamente la salute pubblica. Ho ritenuto giusto, finché non ci sia qualcosa che ci dia la tranquillità per quanto riguarda gli effetti sulla salute dei cittadini, di prendere le dovute precauzioni per la tutela del nostro territorio”.
A Genova, invece, come riportato da Genova24, si è tenuto un tavolo di lavoro sul tema delle infrastrutture della telefonia mobile, in cui si è discusso anche di 5G. Una prima idea del Comune è quella di predisporre quando possibile un incontro divulgativo con i cittadini per presentare la nuova tecnologia.
Nel frattempo, i lavori continueranno grazie a una Commissione apposita che discuterà sull’argomento.
Si ricorda che in Italia, l’asta delle frequenze 5G ha già assegnato le frequenze agli operatori nel mese di Ottobre 2018, a fronte di un’entrata per lo Stato di 6,5 miliardi di euro. Tuttavia, per via della ripartizione delle competenze, le Regioni e i Comuni hanno una discreta autonomia, che in questo periodo sta portando molti sindaci a vietare le installazioni.
Tuttavia, come dichiarato a più riprese dalle associazioni degli operatori e da diversi esperti, non ci sono attualmente evidenze a sostegno dell’ipotesi che il 5G sia pericoloso per la salute dei cittadini. A sostegno di tale affermazione, le ultime dichiarazioni del commissario europeo alla salute, Stella Kyriakidou, che in seguito a un’interrogazione ha confermato l’assenza di conseguenze negative per la salute.
Inoltre, le bufale che collegano il 5G all’epidemia di Coronavirus nel mondo non trovano alcun riscontro scientifico e sono state già condannate da più fronti.
Intanto, fuori dall’Italia continuano a registrarsi episodi di manomissioni, danneggiamenti o roghi ai danni delle torri degli operatori. Mentre nei Paesi Bassi e nel Regno Unito continuano gli attacchi alle stazioni radio base, già segnalati e denunciati giorni fa, anche a Cipro alcuni cittadini hanno iniziato a distruggere delle antenne nello scorso fine settimana.
L’Autorità locale, la CyTA, ha infatti dichiarato di aver dovuto sostituire un’antenna mobile a Limassol, dopo i danneggiamenti riportati a causa di un rogo doloso provocato da alcuni cittadini. Anche la polizia sta investigando sull’accaduto.
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