Reti 5G e 6G

Reti 5G: antenne degli operatori incendiate o danneggiate anche in Olanda

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Non si placano in questi giorni le rappresaglie di alcuni cittadini contro le antenne degli operatori di telefonia, accusati di mettere a rischio la salute della popolazione con il 5G. Dopo il Regno Unito, anche in Olanda sono stati segnalati diversi casi di danneggiamenti delle infrastrutture di telecomunicazioni degli operatori.

Ancora una volta, la ragione alla base di questi incendi dolosi o dei semplici danneggiamenti delle stazioni radio base sarebbe da ricercare nel timore di conseguenze gravi per la salute, causate dall’eccessiva esposizioni alle onde elettromagnetiche.

Nonostante le dichiarazioni di numerose autorità nazionali, organismi scientifici comunitari internazionali e associazioni degli operatori (in prima linea GSMA, che ha recentemente chiesto ai Governi di sensibilizzare le popolazioni) sembrerebbe però che ancora alcuni cittadini in Europa ritengano particolarmente nocive le reti di quinta generazione.

A ciò si aggiunge il proliferare di fake news secondo cui vi sarebbe uno stretto collegamento tra la pandemia di Coronavirus e il 5G. Anche in Italia, tali teorie stanno contribuendo a fare riemergere diversi movimenti contro la nuova tecnologia di rete, le cui apprensioni continuano a trovare riscontro in diverse ordinanze comunali di divieto alle installazioni.

Immagine di repertorio.

Come riportato da De Telegraaf, in Olanda diverse torri sono state danneggiate, sabotate o incendiate nell’ultima settimana da alcuni cittadini contrari al rollout della rete. Sono stati accertati numerosi casi di danneggiamento doloso e più di una volta sono stati anche rinvenuti dei graffiti con slogan anti-5G.

Ad oggi, le segnalazioni riguardano la città di Tilburg, la municipalità di Almere, Veldhoven, e poi Liessel, Beesd, Rotterdam e Nuenen.

A confermare l’accaduto, un comunicato dell’Unità antiterrorismo olandese, che ha parlato di proteste particolarmente violente ed estremiste, un’evoluzione delle manifestazioni pacifiche iniziate già l’anno scorso con l’annuncio del lancio delle reti 5G nei Paesi Bassi.

Secondo la NCTV, che resta in stretto contatto con la polizia e con gli operatori per monitorare la situazione, tale sviluppo è da ritenersi sicuramente preoccupante, con un impatto particolarmente significativo in queste settimane di emergenza diffusa.

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Quest’anno rappresenta in effetti per il 5G in Olanda un momento chiave: il Governo aveva infatti già annunciato che nel 2020 inizieranno le aste per le frequenze 5G che abiliteranno una nuova tecnologia “necessaria dato l’aumento del traffico dati sul mobile”.

Il Ministero degli Affari Economici lancerà l’asta delle frequenze 700MHz, 144 MHz e 2100MHz e successivamente verranno allocate anche quelle nelle bande 3.5GHz e 26GHz.

In occasione della presentazione dell’asta, il Governo aveva reso noto di essere costantemente al lavoro per il monitoraggio dei risultati delle ricerche scientifiche sulle radiazioni elettromagnetiche, anche per mezzo della Knowledge Platform on Electromagnetic Fields and Healt, che continua a raccogliere informazioni sulla nuova tecnologia.

In tal senso, è stato immediatamente chiarito che tutte le antenne 5G degli operatori dovranno rientrare nei limiti internazionali fissati, mentre spetterà al Governo decidere dove costruire o testare le antenne 5G degli operatori. Sembrerebbe però che le rassicurazioni in tal senso non siano bastate.

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Pubblicato da
Alberto Ferrante

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