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Reti: aperta consultazione per proroga delle frequenze 900 MHz e 2100 MHz di TIM, Vodafone e Iliad

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha appena avviato una consultazione pubblica sulle richieste di proroga della durata dei diritti d’uso di alcune frequenze di Iliad, TIM e Vodafone.

Nel dettaglio, è stata richiesta la proroga per la banda 900 MHz nel caso di Iliad e per quella 2100 MHz da parte di TIM e Vodafone. Con la sua consultazione pubblica l’Autorità intende acquisire elementi informativi, documentazioni e commenti sulle richieste stesse e sulle connesse condizioni regolamentari.

Le richieste dei tre operatori sono legittimate anche dal decreto legislativo 28 Maggio 2017, numero 70, che prevede che il Ministro dello Sviluppo Economico, insieme a quello dell’Economia e delle Finanze, possa concedere la proroga delle autorizzazioni per un periodo non superiore a 15 anni, previa presentazione di “un dettagliato piano tecnico finanziario” da parte degli operatori,

La congruità del piano in questione va valutata anche dall’AGCOM, in relazione anche alle vigenti disposizioni comunitarie e all’esigenza di garantire l’omogeneità dei regimi autorizzatori. Per questa ragione, è stata avviata la consultazione aperta a tutti gli interessati, che potranno inviare all’Autorità i loro pareri entro trenta giorni.

Per quanto concerne la proroga delle frequenze da 900 MHz richiesta da Iliad, l’Autorità ricorda che la banda era stata inizialmente assegnata per il servizio GSM agli operatori Wind Telecomunicazioni, Telecom Italia e Omnitel (ora, rispettivamente, Wind Tre, TIM e Vodafone), ma dal 2008 questa è stata oggetto di un piano di razionalizzazione con riallocazione a blocchi da 5 MHz per renderla funzionale anche all’impiego con tecnologie successive al GSM.

Anche la società H3G aveva ottenuto i diritti di tale blocco con scadenza al 31 Dicembre 2021. Dopo la concentrazione con Wind per la nascita dell’operatore congiunto Wind Tre, erano stati ceduti ad Iliad Italia alcuni blocchi, compreso quello a 900 MHz (2×5 MHz) inizialmente assegnato ad H3G.

Si segnala a riguardo che il MiSE ha già prorogato sino al 31 Dicembre 2029 la scadenza di tutti gli altri blocchi nella banda 900 MHz e 1800 MHz, inizialmente in scadenza al 30 Giugno 2018. Quindi, in questa banda gli altri operatori hanno già ottenuto la proroga, mentre le frequenze di Iliad sono attualmente le sole con scadenza al 31 Dicembre 2021.

Passando invece alle frequenze a 2100 MHz la cui proroga è stata richiesta da TIM e Vodafone, l’Autorità ha distinto quelle per uso FDD (Frequency Division Duplexing) dalla porzione TDD (Times Division Duplexing)

La FDD è stata assegnata inizialmente nel 2000 con rilascio di 5 licenze individuali per l’installazione e l’esercizio di sistemi di terza generazione UMTS – IMT2000 con termine fissato al 31 Dicembre 2021.

Nel 2009 sono state anche riassegnate alcune frequenze a Vodafone, TIM e Wind, ovvero un blocco pari a 2×5 MHz per ciascun operatore, con scadenza sempre al 31 Dicembre 2021 (due blocchi tra quelli originariamente assegnati a H3G sono stati inoltre trasferiti a Iliad insieme alle frequenze da 900 MHz).

La porzione TDD, assegnata sempre nel 2000, è risultata invece “largamente inutilizzata per carenza di apparati e previsioni di sviluppi tecnologici legati ai sistemi radiomobili”, essenzialmente a causa delle difficoltà di adoperare efficientemente una canalizzazione TDD adiacente a una FDD.

Per queste ragioni, le frequenze in questione non risultano più armonizzate per gli usi di comunicazioni elettroniche e, secondo la CEPT, andrebbero impiegate per comunicazioni a larga banda aria-terra, per collegamenti video e videocamere senza fili (PSME/ad hoc PPDR).

A livello Comunitario, si stanno comunque svolgendo altri studi sull’impiego di queste frequenze, per permettere agli Stati membri di impiegarle nel rispetto delle norme CEPT.

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Ciò premesso, l’Autorità ha riportato nel suo allegato B alla delibera odierna (ecco il documento)alcune delle sue valutazioni preliminari.

Partendo con le frequenze 900 MHz di Iliad, l’azienda ha richiesto la proroga al 31 Dicembre 2029, alle stesse condizioni tecniche ed economiche delle proroghe già concesse agli altri operatori. Il MiSE ritiene al riguardo che sussistano le condizioni per concedere quanto richiesto.

Dello stesso parere l’AGCOM, secondo cui va anche considerata l’esigenza di uniformare i regimi autorizzatori e dunque, valutata la congruità del relativo piano tecnico finanziario di Iliad, non sussistono ragioni per negare la proroga.

Per quanto concerne le richieste di TIM e Vodafone per le proroghe al 31 Dicembre 2029, Il MiSE ha ricordato che nel 2009 hanno ottenuto la proroga Wind e H3G (che poi ha trasferito le sue frequenze a Iliad Italia), per cui anche in questo caso si ritiene non sussistano particolari criticità per accordare la proroga.

In questo caso, però, l’AGCOM ricorda che in un parere dell’Antitrust è stato evidenziato come l’istituto della proroga delle frequenze senza lo svolgimento di nuove procedure competitive potrebbe impedire l’ingresso di nuovi operatori, limitando la concorrenza nel settore. L’Antitrust ritiene inoltre che vadano introdotti vincoli più stringenti nei futuri procedimenti di proroghe per assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

L’AGCOM terrà dunque in considerazione le valutazioni dell’Antitrust, ricordando però che lo strumento della proroga resta previsto dall’ordinamento vigente e anche nel nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.

Nel complesso, la valutazione dell’Autorità è che, a differenza delle proroghe per la banda 900 MHz garantite solo di recente, quelle per la banda 2100 MHz risalgono a numerosi anni fa e alcune condizioni delle stesse non sono state ancora definite.

Per queste ragioni, occorrerà tenere conto di tale contesto e in particolare dei futuri sviluppi tecnologici, evitando al contempo di realizzare gravi e ingiustificate disparità tra operatori. I piani presentati da TIM e Vodafone contengono comunque diversi elementi relativi allo sviluppo e al miglioramento delle reti che utilizzano le frequenze in questione, che già in passato sono state impiegate per il refarming verso sistemi 4G LTE e per le quali si ipotizza, in futuro, un graduale passaggio all’impiego in tecnologia 5G.

Di seguito la conclusione dell’Autorità:

“Nelle proprie reti, le specifiche frequenze a 2100 MHz sono utilizzate in maniera efficiente e sinergica all’interno di un più ampio pacchetto di frequenze, di cui gli operatori in questione dispongono, similmente ai maggiori operatori europei, e in cui ciascuna banda concorre con determinate caratteristiche e funzionalità ai servizi complessivamente offerti alla clientela. SI ritiene quindi che tali operatori, dato anche l’attuale quadro competitivo del mercato e la tipologia di servizio offerto, possano verosimilmente garantire in maniera tempestiva e senza soluzione di continuità per gli utenti finali l’uso più efficiente dello spettro in questione, operando dunque in maniera da favorire il raggiungimento degli obiettivi dei paini europei di sviluppo della larga banda mobile”.

Nella sua consultazione l’Autorità chiede quindi pareri in merito alle proroghe richieste da Iliad sulla banda a 900 MHz e da Vodafone e TIM sulla banda 2100 MHz, alla luce anche di quanto espresso nelle sue valutazioni.

Sul fronte delle misure connesse alla concessione della proroga, vengono invitati gli interessati a condividere le proprie opinioni sulle condizioni regolamentari come ad esempio la neutralità tecnologica, il piano di tutela dell’utenza o il divieto di trading per 42 mesi, oltre al criterio di determinazione dei contributi per il periodo della proroga.

L’Autorità ritiene inoltre che per la banda 2100 MHz i blocchi TDD degli operatori TIM e Vodafone non vadano inclusi nella proroga in oggetto, e che sarebbe più opportuno procedere alle revoche delle proroghe già autorizzate ad altri operatori per tale porzione.

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