Coronavirus, i negozi di telefonia possono rimanere aperti nel Dpcm dell’11 marzo 2020
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ieri 11 Marzo 2020 intorno le 21:45 ha annunciato le nuove misure del Governo per il contrasto e la prevenzione della diffusione del nuovo Coronavirus.
Nelle nuove misure, che saranno valide da oggi 12 Marzo 2020 fino al 25 Marzo 2020, sono state sospese molte attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di generi alimentari e di prima necessità, sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività.
Il 9 marzo 2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri aveva già emanato un nuovo Decreto, DPCM del 9 marzo 2020, definito #Iorestoacasa perché ha esteso le misure restrittive già applicate per la Lombardia e le 14 province del nord più colpite dal contagio del virus SARS-Cov-2 a tutto il territorio nazionale.
Il provvedimento era entrato in vigore già dal 10 marzo 2020 e avrà efficacia fino al 3 Aprile 2020. Tra le principali misure: limitare gli spostamenti delle persone, bloccare le manifestazioni sportive (tranne per adesso le Coppe Europee di calcio), sospendere in tutto il Paese l’attività didattica nelle scuole e nelle università fino al 3 Aprile 2020.
Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato alla Nazione in una diretta Facebook, ritrasmessa anche in televisione e in radio: “L’Italia rimarrà sempre una zona unica, protetta, ma ora facciamo un passo in più: disponiamo la chiusura delle attività commerciali, ad eccezione di quelle per i beni di prima necessità e le farmacie“.
Sono sospese principalmente le attività di bar, pub, ristoranti. Chiudono parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa. Mentre saranno aperti alimentari, benzinai, edicole e tabacchi.
Le industrie resteranno aperte ma con misure di sicurezza, cioè purché garantiscano iniziative per evitare il contagio. Chiusi invece i reparti aziendali non indispensabili per la produzione. Lo stato continua a consigliare il lavoro in smart working, ma anche la regolazione di turni di lavoro e le ferie anticipate.
Documento: DPCM di Mercoledì 11 Marzo 2020
Nella lista delle attività di prima necessità individuate, presenti nel nuovo Dpcm già firmato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che possono rimanere aperti c’è anche il commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco 47.4) e commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto per corrispondenza, radio, telefono.
Quindi il commercio al dettaglio di attrezzature per le telecomunicazioni e la telefonia, il commercio al dettaglio in esercizi specializzati di telefoni fissi e cellulari possono rimanere aperti.
E’ giusto precisare, che ogni attività può anche scegliere di non rimanere aperta. Alcuni rivenditori di telefonia mobile, in maniera precauzionale, hanno deciso di chiudere lo stesso.
Dalla data di efficacia delle disposizioni del presente decreto cessano di produrre effetti, ove incompatibili con le disposizioni del presente decreto, le misure di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 marzo 2020.
Le disposizioni del presente decreto si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione.
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