Si è riunito oggi, 10 Marzo 2020, sotto la presidenza di Salvatore Rossi, il Consiglio di Amministrazione di TIM, che ha approvato il Bilancio consolidato del Gruppo TIM, il progetto di Bilancio separato di TIM S.p.A. e la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario o Bilancio di Sostenibilità al 31 Dicembre 2019.
Come riporta l’operatore, è stata confermata anche nell’ultimo trimestre dell’anno “l’accelerazione impressa dal management al raggiungimento degli obiettivi di piano”, in particolare quello relativo all’indebitamento, con un anticipo di circa 6 mesi rispetto al piano presentato alla comunità finanziaria lo scorso anno.
Il flusso di cassa operativo ha raggiunto i 3,1 miliardi di euro, registrando un miglioramento di 1 miliardo di euro rispetto al 2018. L’equity free cash flow si è attestato a 1,7 miliardi di euro, con un incremento di oltre 1,1 miliardi di euro anno su anno.
Conseguentemente l’indebitamento finanziario netto confrontabile al 31 Dicembre si è ridotto di 1,4 miliardi di euro da fine 2018 e di 473 milioni di euro rispetto al 30 Settembre 2019, attestandosi a 23,8 miliardi di euro.
Concentrandosi sull’andamento del quarto trimestre 2019, I ricavi da servizi di TIM sono stati pari a 4 miliardi di euro, in diminuzione di 261 milioni di euro in termini organici rispetto al quarto trimestre 2018 (-6,1% anno su anno), influenzata “dalla riduzione dei contratti relativi a servizi di Wholesale Internazionale a marginalità bassa o nulla avviata a inizio anno”.
Al netto di quest’ultimo effetto, l’andamento dei ricavi da servizi, rispetto all’anno precedente, si è attestato a -3,8% anno su anno a livello di Gruppo e -5,9% per il Domestic. I ricavi totali di Gruppo nel quarto trimestre del 2019 sono stati pari a 4,6 miliardi di euro (-6,6% anno su anno su base organica).
In Italia, sulla rete mobile si è confermato anche in questo trimestre il trend di attenuazione delle dinamiche di mercato di portabilità del numero, o Mobile Number Portability (MNP), secondo l’operatore per via di una “maggiore razionalità nella parte alta del mercato”, mentre il segmento di mercato più sensibile al prezzo è “rimasto molto competitivo”.
Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 31 milioni a fine Dicembre 2019, in leggera flessione rispetto al trimestre precedente e con un tasso di disconnessione (churn) in riduzione rispetto al quarto trimestre dello scorso anno (5,5% rispetto a 6,2% del quarto trimestre 2018).
Si segnala che il 1° Novembre 2019 è avvenuta ufficialmente l’incorporazione in TIM di Noverca S.r.l., che include il secondo brand mobile consumer Kena Mobile, operatore virtuale. Questa operazione ha con effetti contabili e fiscali retroattivi al 1° Gennaio 2019.
La politica di riduzione dei volumi di device mobili venduti (94 milioni di euro nel quarto trimestre, -30% anno su anno) con marginalità nulla o negativa ha portato gli attesi, significativi, benefici a livello di EBITDA.
Nel fisso, le linee broadband si confermano in crescita (più 60.000) così come la continua migrazione della base clienti verso la banda ultralarga (93.000 incrementi netti nel quarto trimestre, rispetto ai 68.000 del terzo trimestre).
Anche nel quarto trimestre del 2019 non sono stati aumentati i prezzi della telefonia fissa. Le linee fibra, Retail e Wholesale, hanno raggiunto i 7 milioni di unità, in crescita del 27% anno su anno e del 5% rispetto al trimestre precedente.
Nel segmento business è proseguita la crescita dei ricavi ICT (+13,7% YoY), che secondo quanto dichiara l’operatore conferma e consolida ulteriormente “la leadership di TIM nel segmento ICT in termini sia di offerta sia di presenza nel mercato”.
Nel Wholesale Domestico, i ricavi da servizi hanno beneficiato della continua migrazione dei clienti da rame a fibra, bilanciando il churn dei clienti solo rame. In Brasile TIM ha incrementato i ricavi da servizi del 3,2% YoY (+3,0% anno su anno nel terzo trimestre).
L’EBITDA After Lease di Gruppo è stato pari a 1,8 miliardi di euro (-1,0% YoY su base organica). L’EBITDA organico di Gruppo (IFRS 9/15) è stato pari a 1,9 miliardi di euro (-1,6%), con un margine sui ricavi del 40,7% (+2,1 pp YoY) grazie alle “azioni di contenimento dei costi”. L’EBITDA della Business Unit Domestic è stato pari a 1,4 miliardi di euro (-4,7% YoY) mentre l’EBITDA di TIM Brasil è cresciuto dell’8,3% YoY (+6,8% YoY nel terzo trimestre).
A livello di Gruppo gli investimenti del quarto trimestre ammontano a 1,5 miliardi di euro (-1,8% YoY) di cui 1,2 miliardi di euro in Italia (-1,5% YoY).
Se invece si guarda l’intera annata del 2019, i ricavi da servizi di Gruppo, al netto del contributo di Telecom Italia Sparkle (International Wholesale), sono stati pari a 15,6 miliardi di euro (-2,6% YoY in termini organici), mentre i ricavi totali hanno raggiunto i 18 miliardi di euro (-4,9% YoY in termini organici).
L’EBITDA confrontabile di Gruppo è stato di 7,5 miliardi di euro, con un incremento del 1,2% anno su anno, secondo l’operatore per via della “continua ottimizzazione dei costi” e ad un saldo positivo delle partite non ricorrenti che hanno beneficiato per 685 milioni di euro dell’esito favorevole per TIM Brasil dei contenziosi relativi a una doppia imposizione fiscale, in parte controbilanciati da 756 milioni di euro di accantonamenti relativi all’esodo del personale oltre ai rischi relativi a sanzioni.
L’indicatore EBITDA reported – CAPEX ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro, beneficiando delle azioni di continuo miglioramento nelle condizioni e nei termini di spesa e dei livelli di coverage già raggiunti dalle reti fissa e mobile.
Il risultato netto attribuibile ai soci della controllante si è attestato a 1 miliardo di euro (negativo per 1,4 miliardi di euro nel 2018).
Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto deliberato, per la prima volta dall’esercizio 2013, una proposta di pagamento del dividendo pari ad 1 centesimo di euro per azione ordinaria. Il dividendo proposto per le azioni risparmio rimane invariato a 2.75 centesimi di euro.
Oltre alle questioni finanziare, sono state riepilogati anche i recenti sviluppi delle iniziative strategiche del Gruppo TIM.
Fra queste, proprio pochi giorni fa è arrivato il via libera dell’Antitrust europea sulla Network-sharing partnership con INWIT e Vodafone Italia, e a seguito di ciò comincerà la creazione della nuova INWIT e la realizzazione dei programmi previsti per la condivisione con Vodafone delle infrastrutture passive di rete mobile, che per l’operatore porteranno “benefici in termini di minore capitale investito e minori tempi di sviluppo delle reti 5G”.
Per quanto riguarda la rete in Fibra, è stato garantito un periodo di esclusiva al fondo KKR Infrastructure in qualità di partner finanziario per lo sviluppo della rete in fibra in Italia a seguito della presentazione di una un’offerta non vincolante per l’acquisto di circa il 40% della rete secondaria fibra/rame di TIM ed in vista dell’integrazione con Open Fiber, che TIM definisce “auspicata”.
Sulle partnership per i servizi Cloud, si sottolinea che sono stati firmati gli accordi definitivi con Google Cloud, che danno il via ad una collaborazione tecnologica per realizzare servizi cloud e arricchire l’offerta di servizi tecnologici di TIM, che porteranno allo sviluppo di un business da circa un miliardo di euro di ricavi e 400 milioni di EBITDA al 2024.
Infine, è stato annunciato pochi giorni fa l’accordo in esclusiva con Disney, player mondiale nell’industria dei contenuti, che ha scelto TIMVISION per la distribuzione in esclusiva del nuovo servizio di streaming Disney+ in Italia.
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