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M-Pesa mira ad espandersi, ecco cosa emerge dalla BusinessTech Digital Banking Conference

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M-Pesa, piattaforma finanziaria mobile di proprietà di Safaricom e Vodacom, non si accontenta di essere indicata come semplice servizio di pagamento e rifiuta l’epiteto di “banca digitale“.

Si tratta di un servizio su tecnologia mobile di trasferimento denaro tra i suoi abbonati, che fa del cellulare un vero e proprio portafogli, permettendo così alle istituzioni di effettuare velocemente transazioni finanziarie e offrendo i propri servizi anche a tutti coloro che non dispongono di un conto corrente bancario, garantendogli la possibilità di effettuare pagamenti o prestiti di denaro non in contante e ricevere bonifici.

Durante la BusinessTech Digital Banking Conference del 5 marzo 2020, il direttore esecutivo di M-Pesa in Vodacom, Chris Williamson dichiara come di fatto con l’avvio di progetti quali i prestiti finanziari di gruppo e i nuovi servizi per le imprese, l’obiettivo di M-Pesa vada oltre al semplice “denaro mobile”, nonostante il mercato del mobile money gli calzi perfettamente.

Il modello di business di M-Pesa, infatti, risulta essere molto diverso rispetto a quello seguito dalle vere e proprie banche virtuali, ciò nonostante l’azienda comprende la necessità di evolversi, rispondendo anche ai bisogni del mercato africano, suo cliente principale.

Vodacom non mostra comunque alcuna intenzione nel tentare nuovamente di affermarsi in Sud Africa, dove non ha mai riscosso lo stesso successo ottenuto in Kenya e Tanzania.

Introdottasi in Sud Africa nel 2010, dopo un iniziale e via via promettente picco di abbonati, nel 2014 l’utilizzo della piattaforma si era rivelato molto basso e nel 2016, fallendo nell’ottenere il favore delle masse, decise di accantonare la zona cercando terreno fertile altrove.

Durante la conferenza Chris Williamson dichiara che il problema riscontrato in Sud Africa principalmente risiedeva nel piano regolatorio stringente sudafricano, come sottolineato anche dal GSMA (autorità mondiale per il settore del mobile money).

Difatti M-Pesa è in continua comunicazione con le banche centrali delle regioni entro la quale opera per assicurarsi che i suoi servizi siano svolti in linea con i modelli richiesti e stabiliti dal governo locale.

In ogni modo, i servizi di M-Pesa continuano ad essere utilizzati in Sud Africa per le assicurazioni a breve termine o il credito di traffico spendibile in chiamate, SMS o scambio dati e altro, cercando di ampliare la gamma delle funzionalità della piattaforma, come il progetto di prevedere punti di vendita mobili. In Tanzania, ad esempio, M-Pesa ha lanciato un sistema di credito allo scoperto e servizi islamici in accordo con le leggi della Sharia in vigore, oppure in Monzambico e Lesotho è possibile creare ed usufruire di gruppi  di risparmio.

Come parte integrante del suo piano di business e della sua strategia di marketing, M-Pesa apre le sue API così da permettere una migrazione della piattaforma verso le tecnologie Cloud (nei paesi dove è concesso) e riuscire a raggiungere un’unione sempre più profonda e capillare tra i servizi offerti.

M-Pesa si impegna, dunque, ad espandersi verso tutte le reti e a non confinarsi più solo a Vodacom e Safaricom.

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