Coronavirus e mercato fraudolento: AGCM interviene a tutela dei consumatori e chiede spiegazioni

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Con la diffusione del Coronavirus e la crescente paura nel paese, nascono i primi casi di mercato fraudolento da parte di commercianti poco onesti e piattaforme di compravendita online.

Come osservato anche dalla Guardia di Finanza, la quale non solo si è occupata di mettere sotto sequestro migliaia di mascherine, purificatori per ambiente, visiere, copri WC ed altri articoli dalla presunta funzione protettiva delle vie respiratorie, ma addirittura sottolinea come ci si trovi a fronteggiare un mercato dai prezzi inspiegabilmente maggiorati e il fenomeno dei “Coronavirus Shop“, denominazione di siti individuati dal Corpo sopracitato.

Nonostante le raccomandazioni diffuse da esperti ed entità medico-sanitarie, non di rado si nota una frenetica corsa all’acquisto di mascherine, disinfettanti e, addirittura, un’impennata sull’acquisto di generi alimentari, non solo nei supermercati, ma anche in delivery oppure online.

AGCM, ovvero l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha inviato, in data 27 febbraio 2020, richieste di informazioni ai principali negozi online e piattaforme di e-commerce in merito alle condizioni di vendita di prodotti igienizzanti e mascherine monouso e per le eventuali misure di cautela sul corretto trattamento dei suddetti articoli.

L’intervento del Garante è stato incitato anche da Codacons e altre associazioni a tutela dei consumatori e stimolato dalle continue segnalazioni e claims della popolazione relativi sia alla dubbia efficacia dei prodotti in termini di prevenzione e contrasto del virus, sia per l’aumento ingente dei prezzi registrato in questo periodo, senza apparente motivo, di prodotti igienico sanitari anche già affermati da tempo sul mercato e con prezzi prefissati.

Difatti, non tutte le mascherine in circolazione sono utili a evitare il contagio da SARS-CoV-2, l’agente patogeno responsabile appunto della malattia COVID-19 (Coronavirus).

Le imprese dovranno nel breve tempo (tre giorni) comunicare all’autorità Garante le misure di prevenzione intraprese per evitare slogan pubblicitari artificiosi e ingannevoli per i consumatori relativamente ai prodotti da esse venduti e quali misure siano state adottate affinché vengano evitati sproporzionati aumenti di prezzo.

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