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Rete Iliad: Cds respinge il ricorso contro il Comune di Udine

Il Consiglio di Stato si è pronunciato con una sentenza pubblicata in data odierna sul ricorso di Iliad contro il Comune di Udine per il provvedimento con cui Iliad era stata costretta a interrompere i lavori per una stazione radio base.

Iliad ha richiesto al Consiglio di Stato la riforma della sentenza del TAR Friuli Venezia Giulia che si era già espresso sull’argomento.

La vicenda risale al mese di Marzo 2019, quando Iliad aveva ricevuto ingiunzione di non proseguire l’intervento previsto dalla SCIA presentata il mese prima per l’esecuzione di lavori di modifica su una struttura esistente in Via Rizzolo.

Il ricorso di Iliad al TAR si basava anche sull’illegittimità del silenzio del Comune sul programma delle installazioni presentato il 20 Ottobre 2017, in seguito al quale l’operatore richiedeva la condanna a provvedere all’esame e all’inserimento nella mappa delle localizzazioni prevista dal Regolamento comunale.

Il TAR aveva respinto il ricorso di Iliad, facendo notare, con riferimento alla seconda richiesta sull’inserimento nella mappa delle localizzazioni, che era ormai trascorso il termine annuale.

iliad Udine

L’appello di Iliad al Cds si basava sull’assunto che l’azienda si fosse attenuta al Regolamento, presentando un programma delle installazioni con la previsione delle aree per le nuove localizzazioni e la proposta di modifica di quelle esistenti, senza ricevere diniego dal Comune. Inoltre, la SCIA presentata dall’azienda avrebbe individuato un sito indicato nel programma e interessato già dalla presenza di una stazione radio base di Galata S.p.A. che non apparteneva né alle aree sensibili né a quelle controindicate.

Nello specifico, l’intervento a Udine riguardava la modifica dell’infrastruttura esistente di Galata con la posa di tre nuove antenne, tre nuove parabole per ponte radio e nuovi moduli RF.

Questa volta, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello di Iliad, condannandola al pagamento delle spese del grado di giudizio, pari a 3000 euro oltre gli accessori di legge, in favore del Comune di Udine.

Alla base della sentenza del Cds vi è l’evidenza che lo strumento giuridico per l’attivazione dell’impianto fosse quello dell’aggiornamento del Regolamento comunale, e non la semplice presentazione della SCIA.

Il Regolamento comunale in questione ha infatti durata a tempo indeterminato ed è aggiornato con nuove o diverse localizzazioni entro il 31 Marzo di ogni anno, che vanno esaminate su impulso delle aziende interessate.

La nota di Iliad dell’Ottobre 2017 e la SCIA del 20 Febbraio 2019 non comportavano però nessun obbligo in capo all’amministrazione comunale di aggiornare il regolamento: per questa ragione, secondo il CdS, non può riscontrarsi alcuna illegittima inerzia.

La sentenza avversa pubblicata oggi si inserisce in un percorso di forte accelerazione dei lavori sulla rete proprietaria, per raggiungere l’obiettivo di copertura fissato dal piano strategico Odissea 2024.

Iliad ha già coperto 3500 siti nel 2019 e continuerà a investire con lo scopo di raggiungere quota 10.000/12.000 antenne entro il 2024. In tal senso, si segnala che in una recente intervista Thomas Reynaud del Gruppo Iliad ha parlato di un obiettivo di 6000 siti in totale entro la fine dell’anno in corso.

Anche grazie a questi ritmi sostenuti per le infrastrutture di rete, il successo commerciale di Iliad potrà trasformarsi, secondo Reynaud, in un successo economico. Il CEO del Gruppo Iliad ha inoltre evidenziato che in appena 18 mesi dal lancio in Italia, Iliad ha già superato i 5 milioni di clienti.

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