Fatturazione 28 giorni: le associazioni cantano vittoria e chiedono i rimborsi automatici
In seguito alla maximulta dell’Antitrust per condotte anticoncorrenziali degli operatori per il ritorno alla fatturazione a 28 giorni e dopo la sentenza del Cds che conferma la liceità della delibera dell’AGCOM sugli indennizzi ai clienti, le associazioni dei consumatori attive sul tema hanno fatto nuovamente sentire la loro voce.
Sono stati numerosi i commenti ufficiali delle principali associazioni, che hanno definito la sanzione e la sentenza del Cds una vittoria per tutti i consumatori.
Iniziando con l’Unione Nazionale Consumatori, l’associazione ha commentato la sanzione da 228 milioni di euro a TIM, Vodafone, Fastweb e Wind Tre come una vittoria giunta dopo due anni dall’inizio dell’istruttoria, ricordando però che sicuramente le compagnie impugneranno il procedimento al TAR.
Di seguito, il commento dell’Avvocato Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori:
“Vittoria! Era ora! Dopo due anni dall’inizio dell’istruttoria, aperta il 7 Febbraio 2018, il procedimento per la vicenda delle bollette a 28 giorni si chiude finalmente con una condanna delle compagnie telefoniche. La telenovela purtroppo non è ancora finita, dato che le compagnie impugneranno al TAR. Ma almeno si è messo un punto importante in questa triste vicenda”.
Puntuale è giunto anche il commento sulla sentenza del Consiglio di Stato, che ha spinto l’Associazione a ricordare che l’indennizzo dovrà essere automatico e il consumatore non dovrebbe richiedere il rimborso, in quanto è stata ritenuta legittima la scelta dell’AGCOM di attivare uno strumento di tutela indennitaria automatica di massa a favore di tutti i consumatori, a fronte delle violazione generalizzate.
Ecco il commento di Dona a riguardo:
“Finalmente, con la pubblicazione delle sentenze, le scuse delle compagnie telefoniche stanno a zero. Ora non potranno più chiedere al consumatore di presentare richiesta per avere indietro il maltolto. Gli indennizzi dovranno essere automatici, d’ufficio, come specifica il Consiglio di stato e come abbiamo sempre sostenuto”.
L’Unione Nazionale Consumatori è dunque fiduciosa che le compagnie restituiscano adesso i giorni erosi automaticamente, evitando dunque al singolo utente la compilazione della domanda.
Immediato anche il commento dell’associazione Codici, intervenuta proprio nel procedimento dell’Antitrust concluso con le sanzioni agli operatori. L’avvocato Antonella Votta, legale dell’associazione, ha così commentato la sentenza del Consiglio di Stato:
“Una bellissima notizia. Le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato danno ragione su tutta la linea alle associazioni dei consumatori. La vicenda nasce nel 2017 e riguarda la linea fissa e più che rimborso è bene parlare di ritorno dei giorni erosi. Nella prossima fatturazione, avremo una bolletta con un importo ridotto di quasi la metà. Saranno calcolati, infatti, i giorni ingiustamente pagati, circa 5 per ogni mese. Non possiamo però parlare di una cifra precisa, perché le situazioni sono tante e diverse l’una dall’altra. Quel che è certo è che il rimborso è automatico, come stabilito dal Consiglio di Stato, quindi non ci sarà bisogno di presentare domanda, inizialmente invece richiesta dagli operatori, che tra l’altro proponevano anche servizi sostitutivi, creando ulteriore confusione nei consumatori che non capivano il perché di quelle proposte”.
In questo caso vengono dunque citate anche le misure di compensazione alternativa proposte dagli operatori che però, si ricorda, erano state ammesse dall’AGCOM purché venisse lasciata libera scelta ai consumatori e purché il loro valore fosse almeno pari a quello dell’indennizzo.
Discorso simile per Altroconsumo, che ha commentato la sanzione dell’Antitrust denunciata dall’associazione stessa come la conferma degli abusi degli operatori che adesso dovranno tentare di recuperare la fiducia dei consumatori mettendo fine a tutti gli “stratagemmi” ai loro danni. Di seguito il commento di Ivo Tarantino, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo:
“È dal 2017 che siamo in prima linea per difendere i consumatori in questa battaglia. La giustizia amministrativa ha già confermato gli abusi delle Telco e le ha obbligate a rimborsare i consumatori per i giorni erosi. Oggi arriva questa decisione che speriamo chiuda in maniera definitiva la vicenda 28 giorni. E’ arrivato il momento che le compagnie telefoniche mettano fine a tutti gli stratagemmi – dai costi nascosti alle offerte poco trasparenti – ai danni degli utenti e recuperino la fiducia dei consumatori”.
Della stessa idea anche l’associazione Codacons, che però si spinge più avanti: il Presidente Carlo Rienzi ha infatti affermato che ora ai consumatori il rimborso non basta più e ha richiesto che all’indennizzo si aggiunga anche un risarcimento per i giorni di ritardo nell’accredito delle somme, oltre agli interessi legali.
Per questa ragione, il Codacons ha inviato diffida formale agli operatori in cui si intima a provvedere al ristoro automatico comprensivo degli interessi legali maturati fino ad oggi, riconoscendo inoltre un risarcimento di 2 euro ciascuno per il ritardo.
Infine, Federconsumatori ha ribadito che i rimborsi dovranno essere automatici, come confermato dalla sentenza del Consiglio di Stato. Per questo motivo, l’associazione annuncia che procederà anche attraverso l’avvio di azioni legali per far ottenere automaticamente agli utenti i loro rimborsi.
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