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Conferenza Vodafone Group: Huawei fuori dalla componente core e nuovi accordi di rete in Europa

Si è tenuta oggi la conferenza di presentazione dei risultati finanziari di Vodafone Group, che ha mostrato ricavi da servizi in crescita dello 0,8%. Al webcast, come sempre, il CEO Nick Read e il CFO Margherita Della Valle.

Si è discusso di customer engagement, distribuzione degli assets e gestione del portafoglio. Per dettagli sui risultati finanziari si invita invece alla lettura dell’approfondimento dedicato.

La conferenza si è aperta con uno sguardo al tasso di abbandono (churn rate) che dall’anno scorso ha continuato a scendere raggiungendo adesso il 15%, anche grazie alle nuove offerte proposte, come le fully unlimited, che hanno già raggiunto 3 milioni di clienti a livello di Gruppo.

Parlando di risorse di rete, oggi ci si è soffermati molto sui futuri accordi di rete in Germania: Vodafone sta esplorando opportunità di condivisione dopo l’asta 5G con diversi operatori, come Deutsche Telekom e Telefonica, ma le sinergie saranno probabilmente limitate poiché in Germania solitamente non è possibile effettuare un sub-lease dei siti posizionati sui tetti, che costituiscono gran parte del totale.

In ogni caso, Vodafone è già in discussioni con Deutsche Telekom sulle aree grigie per una condivisione attiva che potrebbe permettere, insieme alle altre prospettive del Gruppo, di raggiungere 10.000 nuovi siti nei prossimi 4 anni.

Per quanto concerne la TowerCo europea di Vodafone, si attende l’operatività a Maggio 2020 e la futura incorporazione in Germania, con sede a Dusseldorf. Quanto alle attuali infrastrutture di rete, l’Italia dopo l’accordo con Inwit diventerebbe il Paese con il maggior numero di antenne, pari a oltre 22.000. A seguire Germania con 19.400, avvantaggiata anche dagli assets di Liberty Global, e UK con 13.200 infrastrutture di rete.

Vodafone ricarica

Nella conferenza odierna è stata comunicata un’importante decisione di Vodafone sulla sua rete 5G. Nick Read ha infatti chiarito la posizione del Gruppo rispetto alle recenti decisioni del Regno Unito e del framework dell’Unione Europea, annunciando che Vodafone si adeguerà rimuovendo Huawei dalla componente core entro i prossimi 5 anni anche nel resto d’Europa, con un costo di circa 200 milioni di euro.

Il partner cinese resterà invece nelle componenti low risk di Radio Access Network (RAN) per permettere a Vodafone di proseguire lo sviluppo del 5G.

Secondo quanto dichiarato, infatti, rimuovere Huawei dai core networks europei risulta in linea con le preoccupazioni dell’Europa, ma qualora si dovesse pressare dall’alto anche per la rimozione dalla componente RAN, il risultato potrebbe essere un grave rallentamento del rollout 5G fino a 5 anni, con un serio aggravio dei costi.

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Infine, Nick Read ha presentato la nuova forma del Gruppo, che si concentrerà solo in Europa e Africa subsahariana, al netto di tutti gli accordi di partner markets ancora disponibili, in cui Vodafone fornisce il proprio brand e alcune risorse e servizi. In Europa si continuerà a puntare sulla convergenza e sui servizi di rete mobile 5G, già lanciati in sette mercati. In Africa, il baricentro del business di Vodafone resta rappresentato dai servizi finanziari.

Per quanto concerne invece l’India, Nick Read ha ripetuto che per Vodafone Idea la situazione è critica. L’azienda sta continuando a invitare il governo a prendere subito le giuste misure per supportare la concorrenza nel mercato. La richiesta è la medesima: una moratoria e una riduzione di tasse e interessi, oltre a una regolamentazione per evitare livelli di prezzo eccessivamente predatori.

In attesa di eventuali aggiornamenti sulla questione, nel rispondere a una domanda Nick Read ha confermato che Vodafone non ha intenzione di investire ulteriore capitale in India.

Infine, anche se non si è trattato approfonditamente dei singoli mercati europei, si segnala che nel corso della conferenza è stata posta una domanda sull’arrivo di Sky nel segmento di rete fissa in Italia. A rispondere è stata Margherita Della Valle.

Secondo il CFO di Vodafone Group, Sky arriverà effettivamente nei prossimi mesi in Italia, ma potrebbe concentrarsi solo su un upselling razionale della sua base clienti, come già fatto in altri mercati.

Riguardo all’impatto per Vodafone Italia, che continua a crescere nel segmento broadband in Italia, Della Valle ricorda che in Italia, a differenza di altri mercati, la penetrazione dei servizi in Pay TV è molto più bassa che in altri Paesi. Inoltre, molti clienti hanno già accesso alla piattaforma grazie a numerosi accordi commerciali che Sky ha effettuato in questi anni. Infine, anche la struttura del mercato wholesale (Sky si affiderà a Open Fiber) potrebbe imporre dei limiti alla flessibilità del nuovo operatore.

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