Ieri 31 Gennaio 2020, l’Antitrust ha irrogato una sanzione del valore complessivo di 228 milioni di euro agli operatori TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb per la fatturazione a 28 giorni. Ancora una volta, Iliad ha deciso di partecipare al procedimento, insieme ad alcune associazioni dei consumatori.
L’operatore francese giunto in Italia a Giugno del 2018 aveva iniziato a puntare il dito contro gli operatori principali sin da prima del lancio. Xavier Niel circa due anni fa dichiarava che in Italia vi erano molti piccoli costi nascosti e che una maggiore trasparenza avrebbe certamente giovato all’intero mercato.
L’operatore ha di fatto costruito il suo brand in Italia su un approccio di “rivoluzione” contro i costi nascosti, le rimodulazioni e la scarsa trasparenza informativa, promettendo un rapporto con i suoi clienti basato sulla fiducia e sulla verità, che costituiscono ancora i due valori principali su cui punta il marketing dell’azienda, anche sui social media.
Non stupisce particolarmente, dunque, che negli ultimi mesi Iliad sia comparso anche come partecipante alle istruttorie che si sono concluse con sanzioni per offerte winback e servizi non richiesti.
Inoltre, l’operatore si è più volte scagliato contro i recenti costi per ricarica in ritardo e contro le ricariche speciali degli operatori, a cui Benedetto Levi in persona ha dedicato un post sui social.
Nel procedimento pubblicato ieri con le sanzioni per l’accertata intesa anticoncorrenziale tra TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb in merito alla fatturazione a 28 giorni, Iliad aveva presentato istanza di partecipazione il 19 Febbraio 2018, accolta a Maggio dello stesso anno.
A Ottobre 2018 sono pervenute le memorie finali di tutti gli operatori sanzionati, di Asstel e proprio di Iliad, che è stata anche sentita in audizione finale a Ottobre del 2019.
Sulla base del Testo del Provvedimento pubblicato ieri pomeriggio, uno dei contributi forniti da Iliad riguarda le reazioni dei consumatori al passaggio dalla fatturazione mensile a quella quadrisettimanale.
Nello specifico, l’operatore ha più volte ribadito nel corso del procedimento che i consumatori non riuscivano a percepire agevolmente le differenze nei prezzi tra le due fatturazioni.
Di seguito, l’affermazione di Iliad riportata nel provvedimento:
“I consumatori non si sono subito resi conto dell’aumento del costo reale della fatturazione, sono passati diversi mesi e solo dopo che vi è stata una maggiore attenzione dei media i consumatori hanno realizzato l’aumento surrettizio dei prezzi”.
Iliad ha inoltre sostenuto che la strategia collusiva posta in essere dalle parti fosse finalizzata anche a ostacolare proprio il suo ingresso sul mercato, previsto in concomitanza con lo scadere del grace period concesso dalla norma sul ritorno alla fatturazione mensile.
Secondo il quarto operatore italiano, infatti, l’incremento dei ricavi connesso al passaggio alla fatturazione quadrisettimanale e il ritardo del ritorno alla fatturazione mensile avrebbero concesso agli operatori dei profitti extra che hanno poi permesso di ridurre i prezzi a partire dall’ingresso su mercato di Iliad stessa.
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Si segnala, a riguardo, che per gli operatori sanzionati la posizione di iliad all’interno della vicenda era già chiara nel 2017, quando si era già a conoscenza del lancio dell’operatore francese in Italia.
In un documento di Fastweb risalente al 22 Settembre 2017 e inserito nel Testo del Provvedimento, vengono valutate tutte le alternative per l’operatore dopo le insistenti pressioni di AGCOM.
Nel documento, Fastweb, che temeva che non tutti gli operatori potessero reggere il fronte comune, rifletteva sull’evenienza di tornare per primo alla fatturazione mensile, così da ottenere un forte credito da parte dell’AGCOM e del Governo e, al contempo, rimuovere “un tema su cui Iliad avrebbe gioco facile a farsi pubblicità gratuita”.
Adesso, con l’esito del provvedimento, gli operatori hanno subito delle importanti sanzioni, ma potrebbero presto ricorrere al TAR. Dal canto suo, Iliad è invece impegnata in discussioni con le autorità per l’accordo tra Vodafone e TIM sulla condivisione delle infrastrutture di rete, che ritiene potenzialmente lesivo della concorrenza nel settore.
A sua volta, però, Iliad è stata in questi anni più volte segnalata dai suoi operatori concorrenti all’IAP, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, per alcuni claim utilizzati nella promozione delle sue offerte. In alcuni casi, alcuni aspetti sono stati ritenuti in contrasto con il Codice di Autodisciplina.
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