Wind Tre ha nuovamente incontrato le segreterie nazionali e le RSU di SLC CGIL, FISTel CISL e UILCOM UIL per discutere intorno alla situazione aziendale e al Piano Industriale per il triennio 2020-2023, che prevede circa 1500 esuberi.
Wind Tre ha in primo luogo confermato il suo investimento iniziale di 6 miliardi di euro per l’unificazione della rete e lo sviluppo della sua infrastruttura 5G, a cui si affianca una ristrutturazione del debito grazie alla razionalizzazione della catena di controllo.
Come confermato anche in occasione di questo incontro, lo sviluppo della Super Rete “è ormai alle battute finali” e la nuova infrastruttura permetterà un salto più breve dal 4G al 5G, la nuova tecnologia di rete che l’azienda affronterà insieme a Fastweb, in virtù del loro accordo strategico.
In vista di tutte queste trasformazioni ormai all’orizzonte, Wind Tre ha quindi ribadito l’esigenza di dover ridurre ridondanze e “rischi di obsolescenza professionale” che si tradurranno in circa 1500 esuberi nel triennio, da gestire attraverso un programma di insourcing, riprofessionalizzazioni e uscite volontarie.
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I sindacati hanno commentato la scelta di Wind Tre dichiarando di essere consapevoli delle conseguenze dei nuovi processi di digitalizzazione e dell’unificazione dei brand, ma al contempo hanno dichiarato la necessità di iniziare sin dai prossimi appuntamenti a tracciare una ricognizione di tutto il perimetro aziendale analizzando le diverse componenti:
“Con questo approccio, anche con l’ausilio delle uscite volontarie e di strumenti quali l’articolo 4 Fornero, e condividendo un percorso che toglie l’unilateralità dal tavolo, siamo convinti che si possa riportare Wind Tre sul solco di una tradizione di relazioni sindacali partecipate e condivise in nome di quella contrattazione d’anticipo con la quale stiamo provando, nel settore, a governare il comminato disposto dell’azione dirompente della rivoluzione tecnologica, del calo drammatico dei fatturati e della pressoché totale assenza di un piano Paese per il mondo delle Telecomunicazioni”.
Così, i sindacati hanno annunciato che già dal 13 Febbraio 2020 verrà aperto un confronto con Wind Tre sul tema.
Con riferimento infine al progetto di esternalizzazione dei data center già accennato in passato nel corso della presentazione ai sindacati del Progetto PISA, Wind Tre ha invece accolto le richieste delle segreterie di procedere secondo un criterio di volontarietà nel caso di cessione degli asset.
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