Gela: scoperta una necropoli arcaica di bambini durante gli scavi di Open Fiber per la fibra ottica
Gli scavi per la messa a terra della fibra ottica, effettuati da Open Fiber, hanno riportato in luce una necropoli arcaica di bambini. Il ritrovamento ha evidenziato la presenza di sei tombe nei pressi di via Di Bartolo, a Gela, nel quartiere “Borgo”.
Dalle notizie riportate da Ansa, Open Fiber, impegnata alla realizzazione di una rete di telecomunicazioni a banda ultra larga in fibra ottica, nella cittadina siciliana, ha rinvenuto delle vere e proprie tombe di bambini risalenti a prima della nascita di Gesù Cristo. Si tratta di inumazioni su due strati, probabilmente interrate in epoche diverse.
Queste tombe arcaiche di bambini , racchiudono delle particolarità storiche: infatti sono state definite da esperti del settore, ad Enchytrismòs, che è un particolare tipo di sepoltura, consistente nella deposizione del bambino nella postura rannicchiata, all’interno di un vaso di terracotta.
Da ciò, gli archeologi della sovrintendenza ai beni colturali di Caltanissetta, coadiuvati da quelli della società costruttrice, hanno potuto accertare che risalirebbero al periodo coloniale Rodio-cretese, cioè dopo il 688 a.C.
Nelle tombe aperte finora, sono stati rinvenuti i resti di un bambino di età compresa fra i 5 e gli 8 anni, posto dentro un’anfora sigillata da terra gialla ed argilla e di un neonato, di pochi mesi, in un’anfora corinzia di tipo A (570-560 a.C) insieme al corredo esterno. Restano da controllare le tombe n.5 e n.6.
In tal senso, l’archeologo di Open Fiber, Gianluca Calà, nella sua relazione descrittiva dichiara:
“La necropoli del Borgo afferisce alle fasi più antiche della colonia e si estende fin oltre il limite dell’attuale via Sammito (ex via Cubba) e, da qui, verso ovest si sviluppano le necropoli di età successive cioè classica ed ellenistica (Capo Soprano)”
Pertanto si potrebbe concludere che, queste tombe, siano risalenti al primo insediamento greco giunto da Rodi e da Creta per fondare la colonia di Gela. Infatti, presumibilmente, potrebbero essere le prime sepolture, corredate da ceramiche di importazione da diverse aree del mediterraneo orientale, fra cui Rodi, Creta, Mileto, Ionia, Atene, Corinto. È proprio una brocca con corpo allungato ed imboccatura rotonda, il reperto più antico che è stato recuperato, datato nel periodo proto corinzio (700-651 a.C.).
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