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Giurì della Pubblicità contro Iliad: il nuovo spot sui clienti soddisfatti è contrario al Codice

Con una pronuncia del 3 Dicembre 2019, la numero 62/2019, l’IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) ha nuovamente dichiarato una pubblicità di Iliad non conforme al Codice di Autodisciplina, ordinandone la cessazione.

La pubblicità in questione è quella televisiva per l’offerta Iliad Giga 50, che offre minuti illimitati, SMS illimitati e 50 Giga di traffico dati al prezzo di 7,99 euro al mese, “per sempre e per davvero”.

Si tratta proprio della recente pubblicità in cui, al termine, una voce fuori campo afferma che il 98% degli utenti è soddisfatto, citando i risultati di un’indagine Doxa che si concentra sul grado di soddisfazione dei clienti Iliad e sui valori di trasparenza, fiducia e innovazione che trasmette agli utenti.

Di seguito la Pronuncia del Giurì sullo spot in questione:

“Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che la pubblicità oggetto di giudizio non è conforme agli articoli 14 e 2 del Codice di Autodisciplina e ne ordina la cessazione”.

I messaggi analizzati dal Giurì sono i seguenti: “Quando scopri la verità non vedi altro”, “50 Giga, Minuti e SMS illimitati a 7,99 euro al mese. Per sempre. Per davvero” e “il 98% degli utenti è soddisfatto. Iliad. La Rivoluzione”.

Nello specifico, gli articoli del Codice citati dal Giurì sono quello relativo alla Comunicazione commerciale ingannevole (il numero 2) e quello relativo alla Denigrazione (il numero 14).

L’articolo 2 del Codice di Autodisciplina sancisce che la comunicazione commerciale debba evitare ogni dichiarazione o rappresentazione che sia tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche, specie per quanto riguarda le caratteristiche e gli effetti del prodotto, il prezzo, la gratuità, le condizioni di vendita, la diffusione, l’identità delle persone rappresentate, i premi o riconoscimenti.

L’articolo 14 stabilisce invece che è vietata ogni denigrazione delle attività, imprese o prodotti altrui, anche se non nominati.

La decisione completa con tutte le motivazioni del Giurì non è ancora stata depositata dal Relatore, dunque risulta attualmente non ancora disponibile.

Lo spot di Iliad di metà Novembre 2019, in due formati da 15 e 30 secondi, mirava a comunicare la soddisfazione dei clienti che hanno scelto Iliad, affermando che il 98% degli utenti è soddisfatto.

Come sempre, lo spot si basa sul tema della verità, che, una volta scoperta, non permette più di tornare indietro. La canzone utilizzata è la medesima sin dalla data di lancio, Get Up di Chinese Men, e negli ultimi frame dei video pubblicitari figura un riassunto dell’offerta con prezzo mensile e costo di attivazione in basso. Nel caso specifico, oltre al riassunto dell’offerta, appare anche un riferimento al sondaggio condotto su 1000 clienti Iliad da Doxa.

Aggiornamento 18:15 del 5 Dicembre 2019:

Ecco la nota ufficiale dell’operatore: “In attesa di conoscere le motivazioni della pronuncia IAP nella sua interezza, e rispetto al procedimento avviato da un competitor in merito alla nostra campagna pubblicitaria: questa pronuncia ci coglie di sorpresa in quanto adottiamo da sempre la linea della trasparenza ad ogni livello verso i nostri utenti con una comunicazione caratterizzata da toni ironici e scanzonati. Coglieremo questa occasione per chiarire ulteriormente ai nostri utenti che agiamo in totale trasparenza, nonostante le numerose azioni che i competitor mettono in atto fin dal nostro arrivo“. Non si è fatta attendere la risposta di iliad sul caso del Giurì della Pubblicità.

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