Procede la collaborazione tra Open Fiber e UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) dopo il protocollo siglato a Luglio 2019 per la diffusione dei servizi digitali nei comuni montani.
Lo scopo del Memorandum d’intesa sottoscritto quest’estate è quello di ridurre il digital divide nelle aree montane e rurali tramite una stretta collaborazione tra l’azienda guidata da Elisabetta Ripa e l’associazione presieduta da Marco Bussone.
Secondo quanto dichiarato da Open Fiber tramite un comunicato stampa, nei primi sei mesi di operatività dell’accordo si è riusciti ad agevolare la condivisione di informazioni necessarie a velocizzare la progettazione delle procedure autorizzative.
Andrea Falessi, il Direttore Relazioni Esterne di Open Fiber, ha infatti commentato:
“Il Piano Banda Ultra Larga nel 2019 è entrato in pieno regime. Ad oggi, vi sono circa 450 comuni completati e cantieri attivi in circa 2000 comuni. La seconda parte dell’anno ha visto una forte accelerazione delle attività che, ad oggi, ha portato all’avvio della commercializzazione dei servizi in fibra ottica in circa 140 comuni delle aree interessate dai bandi Infratel”.
Marco Bussone di UNCEM ha invece aggiunto che la sua associazione lavorerà al fianco di Open Fiber su diversi temi, come l’accelerazione dell’iter autorizzatorio e la comunicazione sul processo di diffusione dei servizi in fibra.
Si ricorda che proprio Bussone ha recentemente richiesto alle Istituzioni di lavorare insieme per stimolare gli investimenti privati nei comuni montani. Secondo UNCEM, si rivela necessaria l’individuazione di risorse comunitarie per dotare di nuovi ripetitori le aree interne e montane, così da risolvere un problema che rischia di isolare intere comunità, cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
Attraverso le segnalazioni ricevute da diverse amministrazioni locali, UNCEM ha inoltre realizzato una sua mappatura delle aree non coperte, per un totale di circa 1200 comuni italiani che vivrebbero in una situazione di digital divide.
Nella giornata di oggi si è anche tenuta un’Audizione di Infratel alla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, in cui l’AD Domenico Tudini ha evidenziato come la strategia per il piano Banda Ultralarga poggi anche su misure a sostegno della domanda.
Secondo Infratel, la risoluzione dell’onorevole Capitanio sull’introduzione di incentivi per l’attivazione di servizi di connessione alla rete internet ad alta velocità potrebbe tradursi in fondi indirizzati a 39.966 plessi scolastici, 561 centri per l’impiego, e a circa 4 milioni di imprese con meno di 250 dipendenti. Le abitazioni idonee costituirebbero quasi 14 milioni di linee residenziali idonee al finanziamento.
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