Negli ultimi giorni, gli attivisti informatici di LulzSecIta hanno comunicato di aver violato, tra gli altri, anche i sistemi dell’operatore LycaMobile, pubblicando in rete una lista di documenti sensibili come carte di identità, passaporti e dati cifrati.
L’azione è stata effettuata il 5 Novembre 2019, data simbolo per il gruppo Anonymous, ed è stata rivendicata sui social dall’account ufficiale di LulzSecITA. Di seguito, il post del 5 Novembre 2019.
Il testo è il seguente: “Anche noi di LulzSecITA ci uniamo al #FifthOfNovember rendendo pubblici carte d’identità, passaporti, patenti, tabulati telefonici e carte di credito del gestore telefonico LycamobileIT ovviamente una piccolissima parte, il resto ce lo teniamo!”.
Segue poi un link al cloud Mega.nz che è stato chiaramente disabilitato il prima possibile per violazione dei termini del servizio, ma in cui il 5 Novembre 2019 è stato pubblicato il materiale citato, che rappresenterebbe appunto solo una piccola parte della documentazione di LycaMobile ottenuta in seguito all’attacco informatico.
Come ha evidenziato La Stampa, il folder pubblicato da LulzSecITA aveva una dimensione di 5,4 Gigabyte e all’interno era presente anche una cartella che sembrava provenire proprio da uno degli account di posta elettronica ufficiali di LycaMobile, con numerose comunicazioni e allegati.
Inoltre, l’attacco di LulzSecITA si affianca alle recenti operazioni di Anonymous Italia rivendicate dall’account ufficiale, che hanno questa volta colpito anche le Agenzie regionali per la protezione ambientale (Arpa) delle regioni Molise, Lombardia e Abruzzo. Sono stati inoltre condivisi numerosi file con tabelle di account e password appartenenti a diverse società ed enti attivi nel settore ambientale e agricolo. Il tutto, come gesto di protesta per la tutela dell’ambiente.
Tornando ai documenti di LycaMobile, ribattezzata da LulzSecITA con il nome LaidaMobile, il collettivo italiano di “hacktivisti” non ha spiegato i motivi che hanno spinto all’attacco informatico. Tuttavia, la lunga serie di attacchi del 5 Novembre 2019 svolta dai gruppi italiani mirava a dimostrare l’incapacità di enti pubblici e società (di qualsiasi dimensione) a proteggere in maniera responsabile la privacy degli utenti.
Ad oggi, l’operatore virtuale LycaMobile, attivo in Italia su rete Vodafone, non ha ancora commentato ufficialmente l’accaduto.
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