L’amministratore delegato di Iliad Italia, Benedetto Levi, ha presenziato al più recente appuntamento del Forum Nazionale delle Telecomunicazioni, tenutosi lo scorso 6 novembre 2024 presso l’Aula Magna “Mario Arcelli” dell’Università LUISS Guido Carli di Roma e intitolato “Connessi per l’Italia – Persone, infrastrutture e servizi per il futuro del Paese“.
Nello specifico, l’AD di Iliad Italia ha partecipato alla conferenza dal titolo “Infrastrutture e connessioni per la crescita“, sottolineando le motivazioni per cui, a detta sua, le infrastrutture digitali meriterebbero assoluta centralità all’interno della politica industriale del Paese:
Buongiorno a tutti, sono molto d’accordo con quanto è stato detto finora e penso che il punto sia proprio il metodo. Siamo credo in questa sala tutti d’accordo sul fatto che le infrastrutture di telecomunicazioni debbano essere al centro della politica industriale del paese, ma per un motivo molto semplice: perché i guadagni di efficienza, di produttività, di competitività, di tantissimi altri settori sono proprio direttamente proporzionali a quanto noi investiamo nelle reti e, quindi, non si può trattare il nostro settore come fosse un settore assestante, indipendente dall’impatto invece che ha su tutti gli altri o quasi tutti gli altri settori dell’economia e ne è la prova tangibile, ovviamente, la proporzione molto elevata di investimenti che sono dedicati alla connettività nel PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, ndr.).
Quindi, credo che il punto sia proprio il metodo. Credo che, come diceva Walter (Renna, AD Fastweb, ndr.), Pietro (Labriola, AD e DG Tim, ndr.) prima, sul merito siamo sostanzialmente d’accordo, ma è il metodo che evidentemente non ha funzionato e non sta funzionando e questo è probabilmente il luogo migliore, essendoci presenti, essendo presenti davvero tutte le parti, per provare a ragionare su quale deve essere il metodo da qui in avanti. Vorrei concentrarmi su due esempi molto concreti, ma io credo molto espliciti.
Dunque, come primo esempio a sostegno della propria tesi, Levi ha messo in evidenza alcune criticità riscontrate nei processi attuati per contrastare la pirateria online, con particolare riferimento ai costi necessari per bloccare le trasmissioni illecite di eventi sportivi quali la Serie A, di cui Iliad è peraltro “Innovation & Technology Partner” per la stagione 2024-2025:
Il primo riguarda la lotta alla pirateria: credo che siamo tutti assolutamente d’accordo nel merito che è una lotta sacrosanta, quindi, come azienda, noi siamo diventati sponsor della Serie A, a dimostrazione del fatto che ci crediamo, investiamo e vogliamo che l’ecosistema del calcio ovviamente abbia tutti i ricavi che deve avere e non vengano questi erosi da attività illegali.
Il problema, di nuovo, è il metodo e quindi sono state messe, di fatto imposte sulla nostra società, tutta una serie di misure estremamente onerose in un percorso che non è stato minimamente condiviso.
Quindi sono arrivate, sono piombate dall’esterno una serie di misure che rendono quindi, per noi, i processi e i costi molto elevati per andare a bloccare i contenuti come se fossimo noi a, di fatto, diffondere e a generare i contenuti illegali. Quindi, di fatto, noi siamo il canale sul quale i contenuti generati da altri viene trasmesso, eppure noi dobbiamo sobbarcarci una parte importantissima di questi costi di processi per bloccare live questi contenuti illegali.
Quindi, tipico esempio di procedura che non è stata affatto condivisa e che va proprio in direzione opposta rispetto all’ecosistema di cui si stava parlando, quindi: “Ah, ci sono le telco. Vabbè, mettiamo su di loro l’onere tecnico economico di gestire il problema e non consideriamole, invece, come il fulcro dell’ecosistema”.
L’AD di Iliad Italia ha proseguito riportando ulteriori difficoltà dovute ai cambiamenti nei processi di vendita delle SIM:
Altro esempio sono i processi di vendita delle SIM attualmente in discussione, quindi cambiamenti a questi processi. Di nuovo, nulla da dire sul merito, ma non viene, almeno la sensazione molto tangibile è che non venga minimamente presa in considerazione l’impatto che le misure che vengono discusse a livello legislativo hanno poi concretamente sulle telco.
Quindi, cioé, cambiare il processo di vendita vuol dire cambiare i sistemi IT, vuol dire… Buongiorno Sottosegretario (breve interruzione e applausi dovuti all’entrata in aula di Alessio Butti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’innovazione tecnologica, ndr.).
Quindi, imporre un cambiamento al processo di vendita delle SIM vuol dire imporre agli operatori cambiamenti nei loro sistemi informatici, formazione alla forza vendita, cambiamento della contrattualistica…
Di nuovo, nulla da dire nel merito, ma non si può imporre queste modifiche dall’esterno senza avviare un percorso condiviso invece con gli operatori che poi devono concretamente mettere in atto queste misure.
In conclusione, Benedetto Levi ha voluto ribadire la necessità di passare dalle parole ai fatti in merito al ruolo assegnato alle telecomunicazioni al servizio dell’industria italiana:
Ecco, ce ne sarebbero tanti altri. Molti sono stati già trattati da Walter prima di me. Credo che, in generale, il messaggio che portiamo oggi qua comune sia uno, ovvero dobbiamo su tutti i fronti, che sia quello del rinnovo del contratto, che siano le misure sui processi di vendita, che siano la lotta alla pirateria, serve un percorso veramente condiviso e se, come ci stiamo dicendo oggi e come dicono le istituzioni, le telecomunicazioni sono il fulcro per lo sviluppo per la competitività di questo paese, ecco, non possono essere considerate importanti a parole, ma poi, nei fatti, soltanto usate per andare a tappare buchi a ottenere ricavi nel breve termine, ma bisogna veramente che ridiventino il fulcro della politica industriale e che si avviino questi percorsi condivisi.
Come ogni anno, l’evento organizzato da Asstel-Assotelecomunicazioni, in collaborazione con l’ateneo della Capitale e con il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha permesso ad alcune figure di rilievo di riunirsi per discutere delle principali dinamiche in atto nel mondo delle telco: problematiche in cerca di soluzione, rapporti con altri settori, progressi da annoverare, scenari futuri e molto altro ancora.
Oltre a Benedetto Levi, in occasione della sopracitata conferenza, sono intervenuti anche Giuseppe Gola (AD di Open Fiber), Andrea Missori (Presidente e AD Ericsson Telecomunicazioni), Pietro Labriola (AD e Direttore generale TIM), Walter Renna (AD Fastweb), Sabrina Casalta (AD ad interim di Vodafone) e Gianluca Corti (AD Wind Tre).
A cura di Ruggero Gambino.
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