Il Comune di Treviso è attualmente impegnato su due fronti, con Vodafone e Iliad, per tentare di risolvere dei problemi legati, rispettivamente, alle concessioni annuali e al piano di costruzione delle antenne nel territorio.
Negli ultimi tempi, Vodafone non starebbe più pagando le concessioni di installazione delle proprie antenne, in quanto la telefonia verrebbe considerata, da una norma della Comunità Europea, come un servizio pubblico.
Basandosi su questa interpretazione, l’operatore avrebbe sospeso i pagamenti anche in altri comuni, proseguendo invece con il pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico per ogni antenna presente nel territorio.
Come evidenzia Il Gazzettino edizione Treviso del 30 Ottobre 2019, la tassa in questione è pari a circa 400 euro per ogni antenna, mentre le concessioni annuali arrivano a quota 400.000 euro.
Essenzialmente, la questione ruota intorno all’interpretazione di Vodafone sulla telefonia come servizio pubblico, che ha spinto l’operatore a rivolgersi al TAR contro l’Amministrazione Comunale di Empoli, per una situazione simile.
Attualmente, il Comune di Treviso non ha ancora palesato la sua prossima mossa, dopo il recente accantonamento di 900.000 euro nel bilancio, ma non si esclude che anche questo caso possa finire di fronte al TAR, soprattutto alla luce del fatto che, se anche altri operatori volessero seguire l’esempio di Vodafone, dalle casse di Ca’ Sugana potrebbero venire a mancare circa 4 milioni di euro ogni anno.
In attesa di nuovi sviluppi, l’Amministrazione Comunale ha ripetuto a più riprese che l’accordo con Vodafone è stato rinnovato solo di recente ed è valido per i prossimi nove anni, esortando l’operatore a rispettare tutti i dettagli dello stesso, inclusa la corresponsione dei 400.000 euro ogni anno per poter utilizzare l’area per finalità di business.
Il secondo fronte aperto è con Iliad: in questo caso, il baricentro della questione risulta essere il piano antenne per la costruzione di 34 stazioni radio base, firmato con la precedente Amministrazione Comunale.
La Giunta attuale ha però deciso di rivedere il posizionamento di alcune delle antenne in questione, aprendo una trattativa con Iliad per trovare delle postazioni alternative nel territorio, caratterizzate da un impatto ridotto per l’ambiente e la popolazione. Nello specifico, Iliad punta a installare 10 antenne su tralicci di altri gestori, 2 su campanili e 22 in nuove aree.
Ancora una volta, il tema dell’installazione delle stazioni radio base di Iliad per lo sviluppo della sua rete proprietaria si lega indissolubilmente a quello della nuova rete 5G. Come riporta Il Gazzettino edizione Treviso, infatti, anche nel comune veneto una considerevole quota della popolazione ritiene che la rete di nuova generazione possa rivelarsi pericolosa per la salute e per l’ambiente.
Negli ultimi tempi si stanno moltiplicando i comitati di cittadini che chiedono all’Amministrazione Comunale una maggiore attenzione nei confronti dei rischi della nuova tecnologia, in assenza di fonti scientifiche certe a sostegno della totale mancanza di effetti nocivi per la salute. Tuttavia, per il momento l’Amministrazione non ha pianificato l’installazione di ripetitori 5G.
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