Le offerte tariffarie degli operatori di telefonia mobile e rete fissa possono essere soggette, nel corso del tempo, a modifiche unilaterali da parte dell’operatore. Se succede, il cliente viene avvisato entro 30 giorni dalla modifica come previsto dalle normative vigenti.
Questa frase è giusto sempre ricordarla quando si firma qualsiasi nuovo contratto, scegliendo di abbandonare la precedente offerta tariffaria. Da anni i principali operatori di telefonia mobile decidono di aumentare una propria tariffa o opzione, inizialmente succedeva con le offerte standard e negli ultimi anni i casi aumentano sempre di più nelle offerte winback e/o customer base.
La motivazione principale delle modifiche delle condizioni contrattuali da parte degli operatori di telefonia mobile è sempre la stessa: continuare ad investire sulla rete per offrire massima qualità dei servizi. In passato veniva utilizzata più spesso la motivazione per esigenze di mercato.
Il nuovo operatore di rete e alcuni virtuali hanno fatto una scelta: fidelizzare i propri clienti promettendo di non aumentare le proprie attuali offerte in vigore. Altri aumentano raramente e solo in alcuni casi. Altri ancora modificano alcune condizioni di contratto, ma non aumentano le tariffe.
Qualcuno nel frattempo ha deciso di “sdoppiarsi” con nomi diversi, offrendo dal lato commerciale alcuni limiti di velocità, senza aumentare (fino ad ora) tariffe e offerte ai già clienti. In passato, con l’arrivo di nuovi attori nel mercato mobile italiano, sono capitate anche alcune rimodulazioni positive per alcuni già clienti.
Le modifiche unilaterali delle condizioni dei servizi sono legittime e vengono utilizzate anche dai servizi postali e bancari. Se al cliente la modifica unilaterale non sta bene potrà chiedere di cambiare operatore, entro 30 giorni dalla comunicazione o dalla modifica contrattuale, senza pagare penali. Non ci sono rimborsi dei costi di attivazione (compreso il costo della sim) sostenuti in precedenza e nessun eventuale ripristino dell’offerta tariffaria avuta in precedenza.
Negli ultimi anni i costi di attivazione per acquistare una nuova sim, con alcuni operatori, sono aumentati. In passato era facile trovare nuove sim gratuite anche nelle Uova di Pasqua.
Tempo fa, in alcuni precedenti editoriali pubblicati su MondoMobileWeb, il sottoscritto scriveva: “Quando un operatore di telefonia mobile continua sistematicamente a modificare le sue tariffe può generare un senso di sfiducia nel consumatore che potrebbe sviluppare una naturale diffidenza nei confronti di nuove promozioni, anche se più convenienti, perchè ritenute solo temporanee e dunque poco affidabili. Non è possibile che un consumatore venga invogliato ad acquistare un pacchetto tariffario ad un prezzo e dopo pochi mesi il prezzo mensile cambi.
Sarebbe giusto, per fidelizzare il consumatore, non abusare, più volte nel corso dell’anno. Per essere più trasparenti nei confronti del cliente, l’operatore di telefonia mobile, dovrebbe garantire che non modificherà unilateralmente le condizioni contrattuali sottoscritte almeno per un determinato periodo di tempo (per esempio 24 mesi) dal nuovo contratto sottoscritto, o dall’ultima modifica effettuata. In alternativa dovrebbe proporre offerte tariffarie a X euro al mese per i primi 12 o 24 mesi”. Si consiglia di creare offerte e campagne pubblicitarie con la scritta “Prezzo garantito per X mesi“.
E’ giusto precisare che rispetto al passato, i costi mensili per chiamare, inviare messaggi e navigare sono molto inferiori rispetto a prima. Pochi utilizzano una tariffa a consumo (ndr con alcuni operatori è molto cara) e molte volte non si consuma neanche tutto il bundle mensile (anche se il consumo dei dati è in aumento).
Le variazioni tariffarie, denominate anche rimodulazioni tariffarie, ci sono da anni. Per esempio quando il Decreto Bersani nel Marzo 2007 ha deciso di eliminare i costi di ricarica (che qualcuno sta cercando di reinserire, in altre vesti, in alcuni canali di vendita e con alcuni tagli di ricarica più popolari, con in cambio Minuti o Giga senza pensieri da utilizzare per 24 ore), molti operatori di telefonia mobile, per recuperare alcune spese, avevano rimodulato molte tariffe a consumo con aumenti.
Una volta le tariffe che venivano modificate, difficilmente venivano riproposte ad altri clienti con le condizioni precedenti. L’aumento era quasi per tutti. Il cliente accettava o andava via. Se poi ritornava, sceglieva delle alternative.
Invece adesso ci sono offerte tariffarie con lo stesso nome, bundle di traffico voce e dati, che vengono proposte a X euro, che dopo alcuni mesi aumentano. Nel frattempo ad altri vengono presentate con lo stesso nome, bundle di traffico voce e dati al prezzo prima della rimodulazione, per poi aumentare dopo alcuni mesi.
Alcuni consumatori che avevano una propria opzione tariffaria a X euro, hanno subito l’aumento, poi hanno scelto di cambiare operatore. Ogni settimana ricevevano il messaggio per ritornare con l’operatore precedente con la proposta di attivare di nuovo la stessa offerta tariffaria con un prezzo minore o uguale a quello prima della rimodulazione. Molti consumatori che hanno accettato, dopo neanche 6 mesi hanno ricevuto comunicazione di un nuovo aumento.
Editoriale. Articolo pubblicato la prima volta il 16 Agosto 2019. Ripubblicato il 22 Settembre 2019 con alcuni aggiornamenti.
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