Gli italiani usano circa 5,4 Giga al mese di traffico dati: trend ancora in crescita in vista del 5G
Si avvicina l’era del 5G, le offerte mettono a disposizione bundle di traffico dati sempre più generosi, incrementano le diagonali dei display dei nostri smartphone. La multimedialità costituisce, come ormai noto, l’elemento di maggiore consumo di traffico dati su rete mobile. Ma di che numeri si tratta?
Il consumo di traffico dati è incrementato esponenziamente nel corso degli ultimi anni. La curva mostrata dall’ultimo osservatorio AGCOM, che prende come riferimento l’intervallo temporale compreso tra il 2015 e il 2019, mostra un traffico dati che passa da 159 a 870 petabyte, valore circa 5,5 volte superiore.
Anche le SIM con traffico dati sono in aumento, ma a ritmi meno serrati. Dal 2015 a oggi, si è passati da 45,7 milioni di SIM con traffico dati a 54,6 milioni; secondo i dati riportati, ogni anno le SIM con traffico dati aumentano in media di 2 milioni di unità.
In basso, il grafico dell’ultimo osservatorio AGCOM sul consumo del traffico dati.
Interessante notare come il salto netto sia avvenuto principalmente nel corso dell’ultimo anno: dal Marzo 2018 al Marzo 2019, il traffico dati è incrementato di circa 330 petabyte.
Per discutere su termini percentuali, osservando il grafico si nota che il traffico dati complessivo da inizio anno risulta in aumento del 65% rispetto al primo trimstre dello scorso anno, mentre il numero delle SIM con accesso a internet è cresciuto del 3,9%, raggiungendo 54,6 milioni di unità.
Interessante anche notare la distribuzione delle SIM dati per tipologia contrattuale. Nel suo Osservatorio numero 2 del 2019, l’AGCOM distingue tra SIM con piano dati, SIM solo dati e contratto standard. Delle tre, sono le SIM con Piano dati a costituire la componente maggiormente rilevante, sebbene mostrino un calo rispetto al 2018 in favore soprattutto del contratto standard.
Con riferimento invece al traffico unitario mensile, le stime raccolte evidenziano come i cittadini italiani, a Marzo 2019, consumino in media 5,44 GB al mese, contro i 3,51 del 2018. Si tratta di un aumento del 55% circa, dunque della medesima portata di quello registrato tra il 2017 e il 2018. Di seguito, il grafico dell’AGCOM.
Chiaramente, i dati sul traffico dati fin qui presentati mettono in relazione i risultati del primo trimestre dell’anno. Se si volesse considerare invece un valore annuale, sarebbe opportuno fare riferimento ai dati del penultimo osservatorio AGCOM, il numero 1 del 2019, che ha registrato i valori dell’ultimo trimestre del 2018. A riguardo, per evitare confusione, si ricorda che l’ultimo osservatorio AGCOM, il numero 2 del 2019, si concentra sul primo trimestre, mentre il precedente, il numero 1 del 2019, si concentra sull’ultimo trimestre del 2018. In altri termini, gli osservatori escono il trimestre successivo rispetto a quello analizzato, per cui occorrerà attendere ancora fino a Settembre 2019 per conoscere i risultati aggiornati a Giugno 2019.
Nella fine dell’anno scorso, il traffico dati in petabyte aveva raggiunto i 2671 Petabyte, oltre 1000 petabyte in più rispetto al Dicembre del 2017. Interessante, invece, notare come dal Dicembre del 2018 al Marzo 2019. nel giro di un solo trimestre, il traffico unitario mensile è passato da 4,27 GB al mese ai 5,44 GB di cui sopra.
L’aumento del traffico dati, come accennato in apertura, può essere correlato a diversi fattori, con incidenza più o meno dirompente sui dati presentati.
Basti pensare, in primo luogo, alla stretta correlazione tra il consumo di traffico dati e la crescita di utenti che decidono di abbandonare un telefono cellulare per acquistare uno smartphone. Intercettando nuove fasce della popolazione italiana, oggi lo smartphone è in grado di veicolare contenuti multimediali (tramite le app di messaggistica o attraverso le piattaforme dedicate) anche tra soggetti che fino a poco tempo fa non conoscevano tali servizi.
Inoltre, l’incremento delle dimensioni degli smartphone, che grazie ai display borderless riescono facilmente a superare i 6 pollici di diagonale, permette a molti internauti di utilizzare il proprio telefono anche per la visione di intere puntate di serie TV, o per giocare online, sostituendo di fatto la televisione o lo schermo del computer.
In secondo luogo, non si può non citare l’andamento attuale dei prezzi. Come TIM e Vodafone hanno ripetuto nel corso della presentazione dei loro risultati finanziari, l’ARPU sta iniziando a crescere solamente adesso, dopo un anno dall’arrivo di Iliad. A partire dalla metà del 2018, infatti, contestualmente al lancio del quarto operatore italiano, il mercato ha visto incrementare sensibilmente i Giga di traffico dati offerti, a fronte di una riduzione dei prezzi.
Tra raddoppio dei Giga, promozioni a tempo, Giga in regalo a tempo determinato e navigazione senza consumo del traffico dati nelle app più popolari, gli utenti hanno avuto modo di incrementare i consumi senza un proporzionato aumento dei prezzi.
E il trend potrebbe continuare: sebbene sia ancora presto per discutere del contesto concorrenziale nell’era del 5G, è ormai certo che i più basilari scenari di utilizzo (tra realtà virtuale, streaming 4K e multiplayer online a bassa latenza) porteranno gli utenti a incrementare ulteriormente i consumi in ambiti multimediali, abilitando inoltre una serie di nuovi servizi e forse addirittura sostituendosi alla connessione domestica.
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