Reti 5G

Scontri Abano per il 5G: richiesta al sindaco un’ordinanza per vietare l’installazione delle antenne

In provincia di Padova gli ultimi giorni del mese di Luglio 2019 hanno portato un certo scompiglio tra la popolazione a causa della presunta installazione di impianti di telefonia per la costruzione della rete 5G.

Il caso è stato scatenato da un’ordinanza di Riccardo Mortandello, sindaco di Montegrotto Terme, un comune della provincia. Il primo cittadino ha bandito l’installazione delle antenne della rete di quinta generazione sul territorio comunale in virtù della mancanza di studi che ne accertino irrevocabilmente l’assenza di rischi per la salute umana.

Tale gesto ha mobilitato i cittadini del comune confinante di Abano Terme e in particolare l’Associazione delle tutela e la valorizzazione di Abano. Il collettivo di cittadini ha presentato un esposto alla procura per mezzo dell’avvocato Giorgio Destro per richiedere l’applicazione del principio di precauzione.

Antenne accese anche nella città di Bristol.

Ad aver espresso maggiori perplessità è stato anche l’informatico Giorgio Bassan, che ha indirizzato al municipio una lettera di sollecitazioni e richieste di chiarimento.

Il sindaco Federico Barbierato ha negato di aver concesso l’installazione di apparecchiature per la trasmissione delle frequenze 5G e ha affermato che i lavori sugli impianti di telefonia cellulare hanno riguardato invece l’operatore Iliad, impegnato nell’implementazione della propria rete in tecnologia 3G e 4G. Ma Bassan nella sua lettera presentata a PadovaOggi.it afferma il contrario.

“[…] non oso assolutamente mettere in dubbio quanto il mio Sindaco comunica […]. Mi permetto altresì di evidenziare che le nuove tecnologie (5G) utilizzeranno apparati trasmissivi con forme geometriche chiaramente differenti da quelli utilizzati per gli attuali collegamenti radio (GSM, UMTS, LTE), e le due nuove installazioni piazzate recentemente da un nuovo operatore in Abano (zona Giarre e Orti Sociali) presentano evidenti moduli trasmissivi in linea con le nuove tecnologie 5G.“

Secondo Bassan, il via libera ad Inwit per l’installazione di 15 microcelle sul territorio aponense prevede la possibilità che vengano installate le tecnologie utilizzate per la rete 5G. Barbierato ha però dichiarato di voler approfondire la questione e di non essere disposto ad accettare la presenza di impianti 5G sul territorio del comune che lui amministra. Come lui stesso ha dichiarato in una videointervista a Padova Oggi:

Ad Abano, non solo le antenne 5G non ci sono, ma nemmeno c’è una richiesta in tal senso. Credo che si stia cercando di creare attenzione su un tema in cui i comuni non hanno nessun potere, né di far valere eventuali ordinanze e né di opporsi.

Come anche Bassan osserva, la giurisprudenza ha invalidato in passato ordinanze come quelle che respingono l’installazione delle tecnologie 5G, ma la mancanza di certezze sulla loro innocuità potrebbe sollevare possibili esiti contrari anche nelle aule di tribunale. L’informatico ha denunciato ai microfoni di Padova Oggi la pericolosità della rete in arrivo in virtù delle elevate frequenze di cui si serve.

Ancora una volta emerge la lotta ineludibile tra 5G e salute. Il dato di fatto, però, è che ad oggi la scienza non ha espresso in maniera inequivocabile il verdetto sulla nocività delle nuove frequenze. Il caso del comune di Abano Terme è l’emblema delle implicazioni preliminari che contraddistinguono l’arrivo di una tecnologia che segnerà profondamente la quotidianità.

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