Si è tenuta oggi, 26 Luglio 2019, la conferenza stampa di Vodafone, TIM e Inwit per la presentazione dell’accordo di condivisione delle infrastrutture di rete per il 5G e il 4G. Erano presenti Aldo Bisio (Amministratore Delegato di Vodafone Italia) Giovanni Ferigo (Amministratore Delegato di Inwit) e Luigi Gubitosi (Amministratore Delegato di TIM).
La conferenza si è tenuta all’Accademia dei Lincei, a Roma. Ha preso immediatamente la parola Luigi Gubitosi, che ha fatto proiettare un filmato di presentazione del progetto delle torri.
L’Amministratore Delegato ha annunciato la nascita di una grande società controllata insieme a Vodafone. Aldo Bisio ha invece ringraziato i tre team di Inwit, TIM e Vodafone che hanno reso possibile tale accordo.
Inwit, oggi la più grande società delle torri italiana, verrà combinata con le torri di Vodafone. Il risultato sarà un’entità con oltre 22.000 torri, la più grande società di torri in Italia e la seconda più grande in Europa. Verranno condivise tutte le infrastrutture passive e gran parte delle infrastrutture attive, vale a dire i componenti di accesso radio che abilitano i servizi 4G e 5G.
TIM e Vodafone hanno diviso tra loro le regioni, 10 ciascuna, per condividere le strutture in tutte le città sotto i 100.000 abitanti e massimizzare le sinergie nelle città meno grandi.
I grandi benefici, secondo Aldo Bisio, sono l’accelerazione dell’infrastruttura 5G, che ridurrà anche il digital divide esistente per un milione di famiglie, e l’estensione della copertura in Italia.
I tre Amministratori Delegati hanno anche descritto le caratteristiche tecniche dell’operazione. Di seguito, una slide presentata.
Come è possibile osservare, oggi TIM controlla Inwit con un flottante del 40%; Vodafone Italia scinderà le attività in una società chiamata Vodafone Towers, separata da Vodafone Italia e successivamente acquisita attraverso cassa e azioni da Inwit. Nello specifico, Inwit pagherà 2,100 miliardi di euro a Vodafone tramite cassa e 360 milioni di euro in azioni, che permettono a Vodafone di entrare di fatto nella newco con la stessa quota di TIM.
TIM e Vodafone possiederanno il 37,5% ciascuna, mentre un quarto delle azioni saranno disponibili sul mercato. Il patto parasociale durerà tre anni e gli operatori potranno ridurre congiuntamente la quota fino al 25%. Il CdA sarà composto da 13 membri, di cui 5 nominati da TIM, 5 da Vodafone e 3 indipendenti.
Dunque, al termine dell’operazione, Vodafone e TIM non eserciteranno alcuna direzione e coordinamento su Inwit, controllando congiuntamente la nuova società.
Le due società avranno dunque una quota identica e una situazione di controllo condiviso. I benefici sono per Inwit un aumento dell’EBITDA di 200 milioni entro il 2026. Entro i prossimi 10 anni, risparmiando degli investimenti, le due aziende potranno risparmiare fino a 800 milioni di euro ciascuno, come risparmi sulle spese operative e sui Capex.
Inwit sarà dunque fornitore di riferimento per Vodafone, TIM e altri operatori che volessero partecipare. Si tratta di “una grande discontinuità sul mercato”, secondo Aldo Bisio, poiché le due aziende già perfettamente integrate verticalmente hanno deciso di creare un campione nazionale in grado di affrontare tutte le sfide della digitalizzazione. L’Amministratore Delegato di Vodafone ricorda inoltre che l’operatore replicherà a livello Europeo, con altri partner, quello che già sta facendo nel mercato italiano.
Per il closing dell’accordo occorrerà adesso attendere l’approvazione da parte dell’assemblea di Inwit e dell’Antitrust.
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