Il Consiglio di Stato ritiene legittime le delibere dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) che imponevano di restituire i giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni e ha respinto gli appelli proposti da Wind, Fastweb e Vodafone contro le sentenze del TAR. Giovedì 4 Luglio 2019, si era svolta l’udienza di discussione, da parte del Consiglio di Stato.
Paolo Fiorio, legale dell’associazione, ha comunicato: “Movimento Consumatori ritiene che si tratti di una decisione senza precedenti per la tutela collettiva dei consumatori. Gli indennizzi devono essere automatici e immediati e devono prescindere dalle richieste degli utenti. Le compagnie telefoniche non hanno più scuse e devono adempiere alla delibera dell’Agcom, altrimenti chiederemo l’ottemperanza delle sentenze. La palese illegittimità dell’applicazione dei sistemi di rinnovo e fatturazione a 28 giorni riguarda peraltro anche coloro che hanno esercitato il recesso dai contratti successivamente al 23 giugno 2017. Le compagnie dovranno rimborsare anche questi utenti ai quali non è applicabile la restituzione dei giorni erosi. Complessivamente le nostre stime quantificano gli indennizzi in circa un miliardo di euro“.
Gli operatori TIM, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, dovranno restituire in bolletta i giorni illegittimamente erosi agli utenti a seguito della fatturazione a 28 giorni delle offerte di telefonia fissa, anche di tipo convergente, attuata in violazione della delibera AGCOM n. 121/17/CONS.
L’Autorità, con le delibere n. 112/18/CONS, 113/18/CONS, 114/18/CONS e 115/18/CONS, aveva diffidato gli operatori a far venir meno gli effetti dell’illegittima anticipazione della decorrenza delle fatture emesse successivamente alla data del 23 Giugno 2017.
Il calcolo dei giorni di servizio che ciascun operatore dovrà riconoscere in fattura ai propri clienti ed ex clienti dovrà riguardare il periodo compreso tra il 23 Giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile.
Alessandro Mostaccio, segretario generale MC, ha dichiarato: “La conferma dei provvedimenti dell’Agcom è di storica importanza, perché rappresenta un innovativo caso di public enforcement, un modello da rafforzare per garantire l’effettivo rispetto della legge anche in presenza di danni diffusi di modesta entità individuale, ma di assoluta rilevanza collettiva. In questo caso, l’Autorità, infatti, si è fatta carico dell’indennizzo dovuto a milioni di consumatori in modo automatico e senza necessità di una domanda o di un’adesione ad una class action, in tempi molto rapidi in quanto in appena due anni si è giunti ad una decisione definitiva“.
La delibera in questione è quella che obbliga gli operatori a rimborsare in fattura i clienti impattati dalla fatturazione a 28 giorni, e inoltre permette anche di proporre soluzioni di compensazione alternativa.
I rimborsi saranno da 30 a 50 euro per ogni cliente. E’ giusto ricordare che nel frattempo alcuni operatori di telefonia hanno o stanno aumentando alcune tariffe ai già clienti.
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