La Commerce Commission della Nuova Zelanda ha finalmente autorizzato la cessione del 50% del business di Vodafone NZ a Infratil, società attiva anche nelle telecomunicazioni. Il perfezionamento dell’operazione è adesso un po’ più vicino: si attende infatti il parere dell’Overseas Investment Office (OIO).
Riprendendo brevemente la vicenda, si ricorda che Vodafone Group ha deciso di vendere interamente il suo business in Nuova Zelanda cedendo l’azienda a un consorzio formato dai due colossi Infratil Limited e Brookfield Asset Management per un corrispettivo di circa 2,1 miliardi di euro.
Al completamento dell’operazione, secondo quanto fino ad ora comunicato, Vodafone e Vodafone New Zealand entreranno in un nuovo accordo di Partner Market, che permetterà l’utilizzo del marchio Vodafone, oltre a garantire condizioni di roaming privilegiate e l’accesso alla piattaforma globale IoT dell’operatore per servizi rivolti ai clienti consumer e business.
La Nuova Zelanda diventerà dunque un partner market alla stregua, ad esempio, dell’Islanda, l’Ucraina o gli USA; l’azienda di proprietà dei due fondi manterrà così il brand di Vodafone pur senza appartenere al Gruppo.
Tuttavia, come noto, l’operazione è soggetta alle normative vigenti e al parere vincolante delle autorità competenti. Nel caso specifico, essendo Infratil già attiva nel mercato delle telecomunicazioni con Trustpower, la Commerce Commission aveva dovuto avviare un’indagine a fine Maggio 2019 per chiarire alcuni aspetti dell’operazione.
Adesso, dopo oltre un mese di studio, la Commissione ha aggiornato il suo registro dichiarando chiusa l’indagine e autorizzando l’acquisizione del 50% del capitale di Vodafone New Zealand Limited.
Secondo la Commissione, dunque, la presenza, nel portafoglio di Infratil, di Vodafone NZ e Trustpower non ridurrà la competizione in nessuno dei mercati rilevanti identificati. La concorrenza sarebbe infatti garantita anche da altri operatori particolarmente aggressivi.
In una breve nota stampa, Infratil ha commentato l’autorizzazione della Commerce Commission neozelandese, ricordando i tratti principali dell’operazione ed evidenziando che il perfezionamento dell’acquisizione resta condizionato anche al consenso dell’Overseas Investment Office (OIO). L’azienda resta però fiduciosa che l’Autorità in questione possa fornire una celere autorizzazione, così da giungere al completamento dell’acquisizione della quota già nei prossimi due mesi.
Il secondo acquirente di Vodafone NZ, Brookfield Asset Management, non detiene invece alcun operatore di telecomunicazioni. In questo caso, dunque, il percorso autorizzativo risulta più breve.
L’Overseas Investment Office, come suggerisce il nome, si occupa di regolare tutte le operazioni che sorgono a partire da un investimento diretto di capitale estero all’interno della Nuova Zelanda. Nei suoi registri, si notano diverse operazioni condotte, distintamente, sui business di Vodafone NZ e Infratil stessa, proprio per via del suo operatore Trustpower, che nel suo Annual Report del 2019 ha registrato 93 milioni di utili e 222 milioni di ricavi operativi, con un EBITDAF in netta crescita.
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