Asstel: la tecnologia ITS-G5 per le auto connesse metterebbe a rischio il futuro dei servizi 5G
Asstel ha espresso la propria opinione riguardo le scelte che gli Stati membri stanno per eseguire in merito alle tecnologie per le auto connesse che, secondo quanto riportato, metterebbero a rischio l’ecosistema della mobilità integrata e il futuro delle piattaforme di comunicazione 5G.
Nello specifico Asstel, tramite un comunicato stampa, ricorda che è in atto una discussione a Bruxelles in merito alle tecnologie per le auto connesse che vincolerebbe l’utilizzo di alcune frequenze a specifiche tecnologie assimilabili al Wi-Fi chiamate ITS-G5.
La preoccupazione principale starebbe nel fatto che l’adozione privilegiata di questa tecnologia all’interno dell’Unione Europea costituirebbe un pericoloso precedente di frammentazione della realizzazione delle reti di telecomunicazione, che sono le piattaforme abilitanti del futuro. Ciò farebbe perdere l’occasione di mettere a frutto la tecnologia 5G che sarebbe preferibile perché gestita su frequenze licenziate secondo standard uniformi a livello europeo.
Il problema sarebbe pure a livello di incompatibilità tra la tecnologia ITS-G5 e la tecnologia 5G che porterebbe a duplicazione di infrastrutture, maggiori costi e rischi di discontinuità di servizio perché non uniforme sul territorio nazionale. Tra le varie conseguenze ci sarebbero anche un aggravio di costi per i gestori delle infrastrutture stradali, oneri che ricadrebbero sui costi del servizio al cittadino e sulla fiscalità generale.
Asstel, quindi, chiede all’Unione Europea e al Ministero dei Trasporti del Governo italiano di non approvare la proposta della Commissione che viola il principio di neutralità tecnologica e mette a rischio la costruzione di infrastrutture digitali integrate a livello europeo e interoperabili nei territori con gli altri dispositivi per la sicurezza. Afferma, inoltre, che lo sforzo di investimento che gli operatori hanno già iniziato a fare per la realizzazione di reti all’avanguardia che sostengono la competitività del Paese deve essere sostenuto dal governo italiano anche in questa occasione.
Il desiderio di Asstel è che l’Italia si opponga all’adozione di una decisione che rischia di pregiudicare in parte il futuro delle piattaforme di comunicazione 5G che saranno al servizio del trasporto veicolare delle persone, così come della logistica multimodale e delle smart city. Inoltre, Asstel afferma che se il 5G è la rete per l’Internet delle cose, non è positivo che singoli esponenti dell’industria automobilistica promuovano tecnologie dedicate a singoli servizi non compatibili con l’ecosistema della mobilità integrata.
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