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GSMA: le aste delle frequenze 5G indette per massimizzare i ricavi possono danneggiare i consumatori

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L’Asta delle frequenze 5G ha rappresentato per gli operatori italiani un pesante sforzo economico, con 6,5 miliardi di euro per le casse dello Stato; situazione simile per l’Asta tedesca ancora in corso, che ha superato i 6 miliardi di euro.

Secondo un report di GSMA, i Governi dovrebbero prestare maggiore attenzione ai meccanismi d’assegnazione delle frequenze, soprattutto nel caso del 5G.

Con il suo report dal titolo Auction Best Practice, la GSMA espone la sua posizione su diversi temi legati alle Aste delle frequenze. Viene evidenziato, in prima battuta, come spesso una scarsa o errata pianificazione delle aste può portare i prezzi delle frequenze a innalzarsi artificiosamente, a danno dei clienti.

Secondo l’Associazione, la massima priorità per le aste dovrebbe essere quella di garantire delle frequenze a prezzi accessibili, che possano abilitare servizi mobili di elevata qualità, in quanto “le aste create per massimizzare i ricavi per lo stato rischiano di danneggiare gravemente gli utenti”.

Dato che lo spettro risulta limitato, per i Governi lo strumento dell’asta dovrebbe essere infatti un mezzo per premiare l’operatore che può apportare i maggiori benefici socioeconomici alla collettività, fornendo servizi di alta qualità a prezzi accessibili. Gli obiettivi secondari, come ad esempio i ricavi per le casse dello Stato, possono essere talvolta legittimi, ma non dovrebbero sostituirsi al principio basilare dell’asta.

Infatti, secondo GSMA, i Governi dovrebbero basare i prezzi delle frequenze seguendo il semplice principio del costo opportunità: si dovrebbe puntare, in altri termini, a raggiungere dei prezzi tali da assicurare che nessun altro operatore sia più disposto ad acquistare le determinate frequenze. In alcuni casi, invece, i Governi puntano a prezzi ancora più elevati, superiori al costo opportunità, poiché considerano anche il valore aggiunto che lo spettro fornirà all’operatore.

Il rischio, in definitiva, è che lo spettro non venga venduto, oppure che venga venduto a prezzi così elevati da minacciare seriamente la qualità del servizio finale, o il suo costo per la collettività.

Altri errori da evitare sono quelli che spesso si verificano quando i Governi limitano l’offerta di spettro, non riescono a pubblicare in tempo una roadmap completa o mettono all’asta lotti di grandezza eccessiva. Al contrario, invece, secondo GSMA, si dovrebbe distribuire tutto lo spettro possibile quando gli operatori si ritrovano nella posizione migliore per partecipare all’asta, rassicurandoli con una roadmap completa che possa permettere di ridurre l’incertezza che accompagna le aste.

Al principio base relativo al prezzo delle frequenze si affiancherebbe secondo l’Associazione un corollario altrettanto preciso: le condizioni e gli obblighi in capo agli operatori dovrebbero essere ideati con lo scopo di minimizzare il costo di copertura delle aree a fallimento di mercato.

Come noto, infatti, spesso gli operatori includono obblighi per gli operatori che ottengono le frequenze, che spesso consistono nel fornire determinati livelli di copertura o un accesso wholesale ad altri concorrenti. Ma ancora una volta, degli obiettivi troppo ambiziosi (oppure, a seconda del punto di vista, troppo stringenti) rischierebbero di limitare la partecipazione degli operatori, che dovrebbero considerare, oltre al sacrificio economico, anche il rispetto degli obblighi fissati.

Per questa ragione, l’Associazione invita sempre le Autorità a discutere con le aziende partecipanti circa gli obiettivi che possono essere raggiunti, soprattutto in termini di copertura. Per quanto concerne gli obblighi di accesso wholesale, secondo la GSMA essi non dovrebbero mai essere inclusi, a meno che non vi siano evidenze chiare che possano giustificarne la necessità per il mercato.

Per finire, i Governi dovrebbero lavorare a stretto contatto con tutti gli stakeholders con lo scopo di ottimizzare l’esito dell’asta. Così, come sopra accennato, si rivela di primaria importanza il tempismo scelto dalle Autorità per “liberare” le frequenze e metterle all’asta. Di pari importanza anche gli incontri con gli operatori per valutare preventivamente le caratteristiche principali della gar: dopo aver fissato le basi d’asta e gli eventuali obblighi, l’Associazione consiglia dunque di aprire una consultazione sugli eventuali problemi ravvisabili nel meccanismo selezionato.

Il tutto, gestito da un’Autorità indipendente che possa garantire l’osservazione dei principi di costo opportunità.

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